La montagna si conferma il prodotto turistico di punta per le vacanze natalizie: con il 46,4% delle prenotazioni, le strutture ricettive d’alta quota registrano un incremento del 2,8% rispetto al 2011, che dovrebbe premiare soprattutto l’ospitalità del Nord Est.
Ma, rileva l’Osservatorio nazionale del turismo di Unioncamere e Isnart, anche le località termali sembrano destinate a registrare buone performance, visto che ad oggi le prenotazioni interessano il 44,4% delle disponibilità, in sensibile crescita (+8,6%) rispetto allo scorso anno. Aumenta anche del 2% l’appeal delle città d’arte, dove le imprese del sistema ricettivo segnalano il 35,2 % di prenotazioni. In un contesto economico certamente difficile, l’occupazione media delle camere durante le festività natalizie (29,1%) subisce così una contrazione media del -2,2% rispetto allo scorso anno, dovuta ad un calo più evidente del tasso di occupazione nelle strutture del sud e delle isole (15,7%, -9,5% rispetto al 2011) e del centro Italia (21,9%, -5,8%).
Stabili invece, gli andamenti nel nord Italia, con un dato medio del 38,9% nel nord est (-0,4%) ed del 29,9% nel nord ovest (-1 %). I risultati ad oggi conseguiti certo non soddisfano gli operatori, che hanno cercato, in questi mesi, di diversificare l’offerta, praticando particolari politiche di prezzo (23,2 % degli hotel, 15,8% delle strutture extralberghiere), soprattutto nel centro Italia (24 %) o al sud (20,7%) e nelle destinazioni termali (22,6%), di città (21,8%) o sulla costa (20,4%). Gli operatori hanno proposto per queste feste pacchetti (62%), sconti per soggiorni lunghi (41,5%) o rivolti a specifici segmenti (12,3%) o per l’advanced booking (8,8 %).