«Il turismo che vorrei»: analisi di scenario, idee e strategie per il futuro

resort-turismo-pugliaQualcosa è cambiato in questi ultimi anni nel Turismo in Puglia e molto può ancora cambiare. Il turismo è una formidabile opportunità che esprime desideri umani e obiettivi economici consistenti con un trend globale in costante crescita. In Puglia si apre adesso una nuova fase, strettamente legata alla programmazione 2014-2020.

Se ne è discusso a Lecce, nell’Auditorium del Museo Sigismondo Castromediano, all’incontro “Puglia.Ilturismochevorrei: analisi, idee e strategie per la programmazione 2020” organizzato per la Regione Puglia dall’agenzia Pugliapromozione con la partecipazione dell’Assessore all’Industria Culturale e Turistica, Loredana Capone. Un incontro di studio e di lavoro con gli operatori turistici e gli esperti del Ciset, dell’Università del Salento e di Giaccardi & Associati, che hanno svolto tre ricerche diverse, commissionate da Pugliapromozione. E così sono state ascoltate dai ricercatori dei tre Enti complessivamente circa 4000 persone fra imprenditori turistici, associazioni, turisti e cittadini dell’ecosistema turistico pugliese con interviste, focus group e la community on line, Puglia.Ilturismochevorrei.it, oltre alle 31 mila conversazioni di viaggiatori italiani, inglesi e tedeschi analizzate sul web per misurare la reputazione del brand e il sentiment sulla Puglia.

“ ICT: Internazionalizzazione, condivisione e territori: ecco le parole chiave dello sviluppo della Puglia turistica – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico e all’Industria Turistica e culturale Loredana Capone – Perché se è vero che il futuro del turismo passa dalle innovazioni tecnologiche è vero anche che non esiste futuro se non si investe sulla vocazione di un territorio, sulla sua promozione all’estero, sulla condivisione delle strategie di crescita. Questo è per noi innovare. Da qui allora dobbiamo ripartire. Dalle ricerche emerge innanzi tutto un elemento che noi sosteniamo con grande energia: l’esigenza di destagionalizzare. Per riuscirci occorre investire in cultura, enogastronomia e artigianato artistico. Tre elementi che legano turismo e sviluppo economico passando per il commercio. Perché tutto ciò sia possibile, tuttavia, occorre che gli operatori facciano rete tra loro perché la loro programmazione sia adeguata alle esigenze di un nuovo turismo. È importante dare maggiore impulso ai club di prodotto, ma anche investire sulle tecnologie. Le ricerche sottolineano inoltre un fabbisogno di formazione di alto profilo. La Regione sta percorrendo questa strada attraverso l’Istituto tecnico superiore per il Turismo che forma supertecnici altamente specializzati. Quanto ai bandi di sostegno al settore, la Regione ne ha già avviati diversi, il bando Nidi (Nuove iniziate di impresa), Titolo II Turismo e Pia Turismo che consentono anche di investire sulle strutture per l’accoglienza. Si tratta di bandi attivi e senza scadenza perché gli operatori possano accedervi in qualsiasi momento. Certo la Regione non può fare tutto. Occorre il contributo forte della scuola e dell’università con la massima concentrazione sulla managerialità per l’accoglienza che potrebbe contribuire moltissimo anche all’obiettivo della destagionalizzazione. Quanto alla banda larga, possiamo rassicurare gli operatori: entro giugno tutta la Regione sarà cablata con banda ultralarga”.

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