Accordo tra Regione e lidi per combattere l’erosione costiera

erosione-costaI balneari: “rimettiamo la sabbia con una sperimentazione a nostre spese”. L’ass. Giannini: “Falesie tocca ai Comuni. Ci siamo mossi in tempo per evitare che fiocchino ordinanze di chiusura sui tratti di costa ritenuti pericolosi”.

Un sistema di accumulo della sabbia che potrebbe permettere di ripristinare gli arenili all’inizio di ogni estate. Dopo anni di polemiche, Regione e operatori del settore tro­vano l’accordo per intervenire contro l’erosione che anno dopo anno sta can­cellando alcune delle spiagge più belle della Puglia, soprattutto in Salento: si partirà subito con una sperimentazio­ne su alcuni dei trat­ti di costa maggior­mente compromes­si per poi, eventual­mente, estendere il meccanismo all’in­tera regione.

L’assessore ai La­vori pubblici, “Giannini, ha firmato un protocollo d’intesa con Feder­balneari il tema non è tanto quello della sperimentazione tecnica, che prevede l’accumulo di cordoni di sab­bia paralleli alla battigia e la crea­zione di eventuali barriere per evi­tarne la dispersione in mare. Il punto – hanno lamentato gli operatori – è che ogni intervento era reso impossibile dalle procedure amministrative, per­ché era necessario ottenere un nu­mero molto elevato di pareri e autorizzazioni. La sperimentazione sarà condotta in collaborazione con il Po­litecnico di Bari: sarà Federbalneari ad indicare le priorità di intervento sulla base dei criteri stabiliti dall’Autorità di bacino e dalla Regione, e a realizzarli a proprie spese. I titolari degli stabilimenti si occuperanno an­che del monitoraggio, installando te­lecamere e segnalatori gps per con­trollare lo spostamento della sabbia: per questo la sperimentazione inte­resserà arenili di tipo diverso, con sabbie più o meno fini e con la pre­senza di dune.

Gli uffici regionali han­no stabilito che i progetti non dovranno essere sottoposti a Via: basterà l’autorizzazione del Comune, e la ve­rifica da parte della Regione e dell’ Au­torità di Bacino sul rispetto dei criteri tecnici concordati in sede di accordo.

«In parallelo alla sperimentazione – dice l’assessore Giannini – verranno studiati altri tipi di intervento, oltre che il ripascimento delle spiagge con sabbia prelevata dal fondale marino. Se questi tentativi dovessero avere esito positivo, avremmo in mano la soluzione del problema». «Grazie all’assessore – aggiunge il vicepresi­dente pugliese di Federbalneari, Fa­brizio Santorsola – siamo riusciti a coinvolgere tutti gli uffici della Re­gione che gestiscono le coste. Nonostante gli studi, non esistono soluzio­ni definitive al problema dell’ erosio­ne. Con il supporto del professor Lo­renzo Damiani e del geologo Giovanni Melchiorre sperimenteremo questo sistema per ripristinare, a inizio sta­gione estiva, l’arenile devastato dalle mareggiate erosive invernali: si tratta di interventi a basso impatto ambien­tale, che non altera­no né il paesaggio né ì fondali».

Resta in piedi il problema delle fale­sie, collegato agli in­terventi previsti nel Piano regionale del­le Coste. L’ultimo in­tervento legislativo del Consiglio ha fat­to ripartire da zero i termini per l’appro­vazione dei piani co­munali, ma in pochi si sono mossi. «La Regione – garantisce Giannini – ha fatto tutto quanto in suo potere per evitare, come accaduto lo scorso anno, che arrivino ordinanze di divieto di balneazione nelle zone considerate a rischio crollo. I Comuni hanno in­contrato per tempo le Capitanerie ed hanno avuto indicazioni precise: chi le ha seguite non avrà problemi».

4 commenti

  1. Michele Panella

    LA REGIONE HA FATTO TUTTO QUANTO IN SUO POTERE. !!!!!

  2. CHE DIRE? Nulla si crea, nulla si distrugge. le spiagge stanno lì da secoli e secoli: nessuno si è mai accorto delle erosioni, anche perché, la sabbia che le correnti rubavano da una parte, veniva portata da un’altra parte (basta tenere presente la spiaggia di Rodi dopo la costruzione del porto). A parer mio, qui si tratta di sempre più fame di lidi e ci si preoccupa che, una volta creatone uno, si possa rimanere senza sabbia. Cerchiamo di non fare quello che abbiamo fatto con i corsi d’acqua che, dopo essere stati imprigionati, si liberano e causano guai peggiori di quelli che avrebbero causato lasciati liberi. Questa, è la mia opinione.

  3. Michele Panella

    GRANDE LAVORO DELLA REGIONE..!!!!!

  4. Giuseppe Tamburrano

    Sempre a finanziare studi che finanziano ricerche e producono tavole rotonde che programmano interventi in una spirale autocelebrativa senza risultati da apportare al problema. Chi è fuori dal cerchio politico- amministrativo-clientelare non merita considerazione a meno che non progetti un’opera il cui obbiettivo sociale è marginale rispetto all’interesse dell’opera in se stessa.

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