La tesserata A.D. ( non faccia il mio nome, mi raccomando ) l’aveva detto: “Fa un disastro ogni volta che apre bocca”. Ed infatti neanche questa volta si è risparmiata e con il suo intervento, acido, velenoso, ma soprattutto inconcludente, la commissaria ha regalato la vittoria del congresso cittadino del Partito Democratico a Nicolino Sciscio. Con 25 voti, la maggioranza assoluta degli iscritti ha voluto girare pagina e scrivere un nuovo romanzo della vita politica cittadina. 13 voti sono andati a Pietro Notarangelo, che si dimise per impegni familiari, quasi tutti di provenienza cementifica e un astenuto. Non è un lavoro semplice quello di “Nicolino”. Il primo passo sarà la ricostruzione di un partito ridotto in cenere e con il volto sfigurato da affari di famiglia. Alimentarlo aprendosi all’esterno, apportando nuovi contributi, disegnando un percorso in linea con le Istituzioni nazionali, regionali e di Capitanata, bandendo dal vocabolario cittadino ogni richiamo alle indistinte ammucchiate, vecchie e nuove. Ristabilendo rapporti e alleanze compatibili, chiare e alle luce del sole.
La sua elezione alla guida del Partito Democratico cittadino e la nuova realtà rappresentata dalla dirompente Udc di Capitanata, sono due leve che hanno finalmente scardinato l’afasia e la marginalità vivacchiante e miserabile di un paese in ginocchio. I cittadini, le categorie produttive e artigianali, la nostra vita quotidiana, aspettano che si scriva presto una nuova pagina di “buona Politica” quale veicolo di crescita felice. I primi segnali sono buoni e parlano un linguaggio forte; dal consumo del suolo alla difesa del territorio, da una forte attenzione all’ambiente ad una seria politica dei beni immateriali, dalla tutela dell’acqua alla lotta a nuovo cemento, dal traffico urbano allo smog. Sono questi i temi dominanti per restituire a Vico del Gargano quella centralità e quella dignità perduta. Probabilmente non basteranno tutte le scope del paese per ripulire le incrostazioni e il marciume provocato dal lungo silenzio di questi ultimi anni, tanto da far impallidire i fatti di Monte Sant’Angelo.
Nicolino, da grande sportivo e ottimo organizzatore, sa bene che nel gioco è certamente importante la vittoria, ma spesso i tifosi, oltre la vittoria, vogliono vedere anche una bella partita combattuta a viso aperto, senza trucchi, senza dopanti e senza meline.
Vico del Gargano possiede grandi opportunità inespresse, c’è il personale, ci sono le capacità, ci sono le volontà. Ora, speriamo, abbiamo anche la Politica.
Michele Angelicchio
allora ha sbagliato Partito. Non mi pare che l’attuale dirigenza nazionale PIDDINA o meglio PIDIOTA sia propugnatrice di questi valori Berlingueriani o di bei discorsi da Partito Comunista di una volta. Al PD OGI si confà il petrolio e le trivelle, le banche ed i massoni, i verdiniani ed i transfughi 5Stelle cacciati dalla Buonanima di Casaleggio e Grillo e tutta la marmaglia raccogliticcia che renzi è riuscito a coinvolgere con prebende per tenere in piedi il suo governicchio. Al PD di oggi e di ieri vanno bene Marchionne e Farinetti, Luca Lotti e Serracchiani, Migliore e Romano, Boschi (padre) e Renzi (padre). Insomma che c’azzecca un autentico uomo probo con questa gentaglia figlia di Renzi e Berlusconi ?