Risposta di Nicola Pinto, Sindaco di Rodi Garganico, a Tino Petrosino
Il nostro “illustre” cittadino, seppur da tempo pensionato sia politicamente che professionalmente, continua ancora ad offrire la sua pregevole (e costosa) attività di consulenza in favore di qualche amico sindaco, in barba alle vigenti norme, da lui ben conosciute e che non esita ad eludere, e in particolare della previsione di cui all’art. 6 D.L. 24.6.2014 n. 90 (convertito con L. 11.8.2014 n. 114), che vieta per i pensionati l’assunzione di incarichi di consulenza a pagamento, introdotta all’evidente scopo di agevolare il ricambio e favorire il ringiovanimento del personale presso le pubbliche amministrazioni; ma, malgrado le sue consulenze d’oro (solo a Termoli pare che il compenso si aggiri intorno ai 3.045,00 euro lordi mensili, che si aggiungono alla sua già lauta pensione: alla faccia della crisi!), il fortunato cittadino dispone ancora di molto tempo libero, e nel tentativo di non affogare nella noia della vita che ancora gli resta da vivere, pretende di coronare il suo estremo (ed ultimo) desiderio di avere ancora qualche barlume di visibilità tuffandosi nella redazione (o nell’ispirazione) di articoli di stampa intrisi di invettive a senso unico ed infarciti di epiteti nemmeno molto fantasiosi, oltre che ripetitivi (basti pensare ai costanti riferimenti al “ragliare dell’asino”, costituente un vero e proprio leitmotiv per lui evidentemente molto familiare).
Da ultimo, l’attento e presuntuoso pensionato è intervenuto a sproposito con un suo articolo fatto pubblicare sul locale sito di informazione “Blog di Rodi Garganico”, apparso lo scorso 7 novembre 2015, dall’eloquente titolo “Minchione si nasce”, incentrato su un bando di gara indetto dal Comune di Rodi Garganico, a suo dire “copiato” da un analogo bando indetto dal Comune di Vitulazio (CE).
E’ evidente come tale “illustre” cittadino, del quale ometto soltanto il nome, ma non il cognome (Petrosino), ritiene che l’uso della penna possa rallentare il naturale processo di involuzione delle facoltà mentali e dei sensi già ormai inesorabilmente avviatosi; ma purtroppo i segni del tempo si sono già annidati nella sua mente, oltre che nella sua vista, lasciando integri soltanto i geni della malvagità che da sempre hanno caratterizzato la sua ombrosa ed ambigua esistenza terrena, il cui ricordo resterà ai posteri.
La sua minuziosa attenzione, come sopra accennato, si è da ultimo concentrata su un ordinario bando di gara indetto dall’amministrazione comunale che ho l’onore di guidare, avente ad oggetto la “revisione o efficientamento degli impianti di pubblica illuminazione”, di cui alla deliberazione della Giunta Comunale n. 282 del 20 ottobre 2015.
Il predetto cittadino, grazie al suo malizioso acume ed allo spirito di osservazione ancora rimastogli, nel leggere la Relazione Generale allegata al suddetto bando predisposta dal tecnico Responsabile del V Settore, Bruno Tozzi, ha colto ciò che nessun altro comune mortale aveva mai colto: “sulle testatine del progetto da lui predisposto (secondo la delibera di Giunta) è stato riprodotto, in alto al centro, lo stemma del Comune di Vitulazio (CE) al posto di quello del Comune di Rodi Garganico” (sic!).
Alla luce di tale sensazionale osservazione l’attento cittadino ha chiesto al predetto Responsabile del V Settore di spiegare le ragioni di tale singolare errore, adombrando trame sinistre ed oscure ordite dal sottoscritto al fine di perseguire i loschi interessi di un gruppo imprenditoriale recentemente balzato agli onori delle cronache giudiziarie per alcuni presunti favori ricevuti nell’assegnazione dei lavori di metanizzazione di Ischia e di altri comuni del casertano.
In effetti l’attento cittadino, preso da smanie investigative e smanettando con foga sul suo fido PC, giunge ad ironizzare sull’errore del tecnico comunale, avendo scoperto che Vitulazio è, guarda caso, un “comune campano della Provincia di Caserta di circa settemila abitanti”, e che si tratterebbe di “un paesino, un territorio che per quanto scritto nelle recenti cronache giudiziarie napoletane sulla qualità di certi personaggi, non è stato estraneo agli interessi imprenditoriali della Cpl Concordia Soc. Coop.”.
L’accostamento tra il sottoscritto e la Cpl Concordia è presto fatto, ed a questo punto diventa cosa facile, per non dire obbligata, anche per un annebbiato pensionato, viste le cronache e le allusioni giornalistiche della scorsa primavera, naturalmente rimaste tali e cadute nel nulla per via della loro manifesta infondatezza.
Ma l’arzillo pensionato, rimasto evidentemente insoddisfatto per l’esito delle indagini condotte dagli investigatori, orientatesi in ben altre direzioni e comunque ben presto allontanatesi da qualsiasi ombra di sospetto nei confronti del sottoscritto, con la poca lucidità rimastagli ha pensato bene di lanciare qualche suggerimento agli investigatori ed anzi sostituirsi direttamente a loro, ritenendoli evidentemente incapaci di scoprire da soli le trame più oscure che solo la mente di un navigato marpione come la sua è in grado di cogliere.
A questo punto ha intorbidito le acque e lanciato il suo amo, nella speranza che qualche pesce magari abboccasse! Ma tant’è!
Guarda caso, poi, a distanza di pochi giorni dalla pubblicazione di tale articolo, e precisamente in data 10 novembre 2015, è apparso sul quotidiano “L’Attacco” un ulteriore articolo dal contenuto ancor più esplicito, la cui mente ispiratrice è facile da individuarsi, avente il seguente eloquente titolo: “Bando energetico a Rodi, Pinto sbaglia il logo. L’ombra di Cpl”.
Ma evidentemente il processo di senilità e di obnubilamento dei sensi che ormai attanaglia l’arzillo pensionato deve avere avuto negli ultimi giorni una brusca e preoccupante impennata, atteso che l’attento osservatore non si è accorto che sulla testatina del progetto predisposto dal tecnico comunale, allegato al bando in questione, risultava stampato non già lo stemma del Comune di Vitulazio (CE), bensì quello del Comune di Pignola (PZ)!
Ed, infatti, qualunque lettore, anche di normali capacità intellettive, riuscirebbe a distinguere i due leoni con sfondo azzurro che caratterizzano lo stemma del Comune di Pignola (PZ) con i due tori con sfondo bianco che invece caratterizzano lo stemma del Comune di Vitulazio (CE). Non solo, ma lo stemma del Comune di Pignola (PZ) reca sulla parte inferiore la scritta “PINEA SUM DICTA ET DICORA A NOMINA FORTIS”, laddove, invece, lo stemma del Comune di Vitulazio presenta una cornice semicircolare composta da due rami d’alloro legati da un nastro rosso. Lo stemma, inoltre, del Comune di Pignola reca in alto una corona dorata tempestata di pietre preziose di vari colori, mentre lo stemma del Comune di VItulazio reca sulla parte superiore una corona grigia a forma di torre, con sfondo rosso sulla parte inferiore.
Ma non è che anche il Comune di Pignola (PZ) è stato preso di mira dagli interessi imprenditoriali della Cpl Concordia Soc. Coop.? Meglio smanettare e controllare, non si sa mai! Ma pare proprio di no, per mia fortuna!
E’ evidente come la vista del Petrosino si sia ormai bruscamente annebbiata, facendogli scambiare leoni per tori (chissà se ciò possa sottendere anche un significato recondito) ed il colore azzurro con quello bianco, degenerando così anche nel daltonismo, al punto da procurargli allucinazioni ed esporlo al pubblico ludibrio.
La presenza dello stemma del Comune di Pignola (e non già di Vitulazio) sulla testatina del progetto (preliminare) elaborato dal tecnico comunale si spiega agevolmente in virtù della normale prassi invalsa tra i pubblici funzionari, pienamente legittima e non certo illecita (se non per una mente distorta), volta a ricercare online tramite gli usuali motori di ricerca qualche schema tipo già utilizzato da altri comuni per l’elaborazione di progetti, di preventivi, nonché di quant’altro utile ai fini del migliore espletamento degli adempimenti d’ufficio; proprio in questa attività di ricerca, anzi, il giovane Petrosino è stato un maestro durante la sua fulgida carriera, come è ben noto a quei dipendenti dei vari comuni che hanno avuto il privilegio (o la sventura) di incrociarlo durante i loro anni di onorato servizio.
Nulla di illegale, dunque! Meno male! Si è solo trattato di brutti scherzi della vecchiaia che hanno attanagliato il malcapitato cittadino in pensione, fuorviandolo e trascinandolo in una congerie di errori degenerati nella diffamazione, al punto addirittura da fargli confondere come progetto definitivo quello che invece risulta essere un mero progetto preliminare. La testatina incriminata era infatti riferita al solo progetto preliminare, mentre i progetti esecutivi attualmente non esistono ancora e verranno presentati solo in seguito dalle molte ditte (speriamo tantissime) che riterranno di partecipare alla gara, finalizzata a garantire un fondamentale ed imprescindibile servizio in favore del Comune di Rodi Garganico e della sua popolazione, peraltro senza l’accollo di alcun costo per l’amministrazione comunale.
Tutto ciò a differenza di quanto è in precedenza avvenuto con la ditta Eureco S.r.l., alla quale nel 2012 la precedente amministrazione in carica ha affidato mediante semplice trattativa privata (senza gara) l’appalto per l’installazione di regolatori di flusso per il risparmio energetico degli impianti di illuminazione pubblica, che per giunta è rimasto inadempiuto da parte della suddetta ditta che ha ingiustificatamente abbandonato ogni attività di manutenzione, benché contrattualmente prevista a suo carico, così determinando a carico del Comune di Rodi Garganico l’assunzione di un costo di quasi 400.000,00 Euro senza alcun beneficio per la popolazione, peraltro coperto tramite apposito mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti che purtroppo grava e continuerà ancora a gravare a carico dei cittadini rodiani fino alla sua estinzione.
Ma ormai la tentazione di smanettare in Internet utilizzando il motore di ricerca Google, come suggerito dall’attento Petrosino, ha contagiato anche il sottoscritto, notoriamente poco avvezzo all’uso del PC malgrado l’evolversi delle tecnologie, spingendolo a ricercare, chissà per quale strano scherzo della sorte, le seguenti parole chiave: “Petrosino Termoli”, associando il noto cognome dell’articolista di turno con la città dove lo stesso ha prestato servizio per diversi anni.
Con sommo stupore lo scrivente ha così potuto apprendere che il zelante pensionato, autoerettosi quale moralizzatore e censore della vita pubblica di Rodi Garganico, risulta incriminato per i reati di truffa, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in certificazione o autorizzazioni amministrative, falsità materiale commessa dal privato; tra l’altro avrebbe omesso di dichiarare la pendenza di procedimenti penali in corso a suo carico nell’autocertificazione da lui sottoscritta per partecipare alla selezione pubblica indetta dal Comune di Termoli per l’affidamento dell’incarico di consulenza gestionale. Si è così potuto apprendere che lo stesso pensionato risulta imputato anche in un processo penale per l’ulteriore reato di abuso d’ufficio previsto e punito dall’art. 323 del codice penale, nell’ambito della vicenda riguardante l’aggiudicazione a favore di una ditta del napoletano di alcuni lavori di ampliamento eseguiti presso il cimitero comunale di Termoli.
Compimenti! Davvero ottimo il curriculum vitae! Non proprio degno di un vero e proprio maestro di vita e di capacità professionale! Ma per fortuna viviamo in un paese garantista dove vige ancora la presunzione di innocenza, e chi scrive conosce molto bene l’importanza di questo fondamentale principio!
Non solo, ma sembrerebbe che lo stesso Petrosino, ovunque abbia svolto il suo lavoro (Termoli, Peschici, Rodi Garganico, Apricena, Isole Tremiti, Mattinata) si sia portato dietro la società Andreani Tributi, istituto specializzato nell’attività di accertamento e riscossione dei tributi comunali, addirittura riuscendo a fare molto meglio del sottoscritto, che sinora non è riuscito a combinare nulla con la Cpl Concordia, malgrado le intercettazioni. Eppure, nonostante le dicerie, oltre che le indagini e i processi ancora in corso, il sottoscritto resta convinto che tutto ciò sia soltanto un puro caso e costituisca frutto delle astruse congetture di qualche “malalingua”, o forse dell’abbaglio di qualche investigatore!
Non avrei mai voluto addentrarmi in simili ragionamenti, ma purtroppo mi sono visto costretto a farlo al solo fine di tutelare il buon nome dell’amministrazione che rappresento a fronte di vili e deliranti attacchi.
Tuttavia viene da pensare che è proprio azzeccato il noto proverbio secondo cui chi di spada ferisce di spada perisce!
Una cosa, però, è certa: ora i rodiani possono davvero capire chi è il minchione (nato o forse divenuto tale)!
Nicola Pinto
Sindaco di Rodi Garganico
Del tutto spregevole il contenuto; corretta la forma e l’asino può averla solo firmata!
Grande Sindaco!!
Mi piacerebbe sentire la pronuncia del sindaco della parola leitmotiv…. ;-)
Grande Giuseppe, ci vuole coraggio, e si vede che ne hai da vendere ……, invidio la tua temerarietà! Avrei voglia di stringerti la mano, ma giustamente ti nascondi, e fai bene; pochi sono come te e il tuo grande sindaco, ma tanti sono come me, anche se sbagliano perché preferiscono essere autentici e sciolti da vincoli servili. Bravo, bravo, la politica ha bisogno di tipi come te!
Caro Tino Petrosino, chi ha gli scheletri nel SUO armadio farebbe bene a tacere.
Leggendo attentamente la risposta data dal Sig. Petrosino al “Cittadino” Giuseppe, sono sempre più convinto che la Politica non ha certamente bisogno dei “tipi” come Lei.
Mi creda lasci perdere, la Sua è una battaglia persa in partenza.
Non si possono accettare prediche dal Suo pulpito; e meglio tacere che esporsi in questa vicenda.
Basta digitare su Google il Suo nome per leggere quanto dicono di Lei e per farsi una propria opinione.
Bravi, continuate a fare il tifo l’uno per l’altro e vedrete che da questo teatrino il paese non ne viene fuori, ma perchè nessuno va al sodo delle cose ? Forse a tanti per distrarre dalle cose sostanziali conviene così, ma i dati reali accessibili e leggibili anche ai profani al momento nessuno li tira fuori, Come mai ?????
Caro Miki, mi piacerebbe invece digitare il suo nome e cognome per capire lo spessore del suo “audit”; ben fa a nascondere il suo profilo, altrimenti come farebbe a difendere i suoi amici che la foraggiano. Le conviene fare anche le ricerche sul casellario giudiziario, quello mio si intende, e non quello suo o dei suoi amici. Il mio armadio non contiene scheletri, il suo, forse, potrebbe contenere qualche capitolato d’appalto che si usa scaricare ….. con inevitabili refusi… o mi sbaglio?
Caro Tino,
sarei curioso di conoscerLa di persona davanti ad una “buona tazza di caffè” per avere il piacere di capirLa.
Le chiederei in maniera cortese ed educata che vantaggi, alla popolazione di Rodi, si stanno producendo con questo modo di fare.
Io non sono Rodiano ma è da altre dieci anni che vengo nella Vs. splendida cittadina e mi sono innammorato del Vs. territorio.
Io non amo le persone ma sono profondamente innamorato del Vs. splendido paesaggio.
Ritengo che molte volte bisognerebbe mettere da parte le “beghe” personali e pensare un poco di più a tutte le cose che ci circondano che dovrebbero essere tutelate con la partecipazione di tutte le persone di “buona volontà”.
Questo è il mio modesto pensiero, da persona esterna, e le assicuro non ho alcun interesse personale a difendere nessuno o ad accusare alcuno.
Non Le sembra meglio lavorare tutti insieme per fare in modo che la Vs. RODI diventi migliore di quella attuale?.
Bisognerebbe essere più distaccati dalle cose personali e pensare in “grande”.
Mi rendo conto che questo è difficile, ma non impossibile.
Bisogna avere solo un po di Buona Volontà!
Si ricordi che le colpe non sono mai solo da una parte!