Il sindaco socialista aveva dichiarato che a causare il dissesto erano stati i debiti contratti nel 2010, quando c’era d’Anelli. “Niente di più falso” sostiene l’ex primo cittadino, che risponde per le rime e chiede le dimissioni dell’esponente del Psi
Il consiglio comunale di Rodi Garganico è pronto a dichiarare il dissesto economico per l’ente, ma è ancora viva la polemica su chi sia di fatto il padre dei debiti che hanno impoverito le casse comunali. d’Anelli o Pinto? Pinto o d’Anelli? Le accuse mosse dall’attuale primo cittadino socialista al suo predecessore
sono nette; “Come da consuntivo della Corte dei Conti, i debiti risalgono al 2010, due anni prima che mi insediassi”.
Ma Carmine d’Anelli, ex sindaco e candidato al consiglio regionale, risponde per le rime: “Sono stato eletto sindaco il 27 maggio 2002 ed ho ricoperto tale incarico ininterrottamente per 10 anni fino al 6 maggio 2012. In questo periodo il dott. Nicola Pinto, attuale sindaco, ha ricoperto la carica di consigliere comunale e capo dell’opposizione per tutto l’arco temporale delle due legislature. Ebbene, in dieci anni il Comune di Rodi Garganico non ha mai avuto appunti o osservazioni dalla suprema Corte dei Conti. Nel 2012, dopo svariati mesi dall’insediamento del nuovo esecutivo, la Corte ha inviato al Comune una richiesta di chiarimenti relativa al bilancio dell’anno 2010. La stessa recitava “Durante l’esercizio finanziario dell’anno 2010 si riscontra che codesto Comune ha fatto ricorso spesso all’anticipazione di cassa. Detta manovra, pur se consentita, conduce la scrivente a pensare ad una eventuale sofferenza dell’ente. Vogliate con cortese sollecitudine inviare alla scrivente le relative motivazioni”.
PINTO ANNUNCIA IL DISSESTO FINANZIARIO (AUDIO)
Sarebbe bastato che l’attuale sindaco avesse inviato una semplice risposta e cioè “Che l’ente era ricorso all’anticipazione di cassa a causa anche del concomitante fallimento della Gema, come del resto tutti i Comuni della provincia di Foggia avevano fatto e, comunque, a chiusura dell’esercizio finanziario del 201O, il Comune di Rodi era rientrato perfettamente nei termini consentiti dalla legge”. Ma Pinto se ne guarda bene! Difatti, il furbo calcolatore, usa la missiva della Corte dei Conti a suo uso e consumo. Basta leggere cosa dichiara. Quale momento migliore? Quando mai gli sarebbe capitata un’altra occasione per sfuggire alle sue responsabilità ed al linciaggio cittadino che reclamava e reclama quanto da lui promesso?”.
d’Anelli continua: “Il sindaco Pinto voleva perpetrare un’altra delle sue furbate. Non solo ha portato il Comune al dissesto (perchè non lo ha fatto 3 anni fa?) ma voleva che il dissesto venisse dichiarato dal commissario prefettizio per poi, come al solito, poter dire di non essere stato lui ad averlo fatto. Ma la Prefettura, che certamente non ha la sveglia al collo, giustamente ha scritto al sindaco di Rodi dicendo; “Egregio sindaco! Se hai bocciato il piano
di riequilibrio che salvava il Comune vuoi dire che vuoi il dissesto! Pertanto, se entro 20 giorni non fai la delibera di dissesto che tu hai voluto, la
scrivente Prefettura ti manda a casa!” Poi, il dottore afferma; “L’alternativa a dire il vero sarebbe dimetterei e far sciogliere il Consiglio Comunale per poi far arrivare il commissario prefettizio. Ma io dico che al commissario è sempre meglio preferire la peggiore delle amministrazioni”. Deo gratias! Ha ammesso che la sua è “la peggiore delle amministrazioni. Io credo invece, che il peggior Commissario è sempre meglio della sua inutile e dannosa amministrazione!
Allora egregio sindaco, faccia una volta tanto un atto di coraggio. Si dimetta e tolga il disturbo”.
Col dissesto sono in arrivo altri problemi per i rodiani, a partire dall’aumento delle tasse. E gli operatori del settore turistico sono tra i più preoccupati: “L’immondizia non veniva raccolta perché chi avrebbe dovuto, non pagava. Ora, pare che ci siano degli accordi tra i netturbini. Ma il discorso del dissesto penalizza tutti e lo sappiamo” spiega Andrea Ferrante, titolare di una struttura ricettiva tra Rodi e Lido del Sole “Noi ci aspettiamo solo di non subire altri danni. Staremo a vedere come procederanno le cose e soprattutto quali tasse saranno aumentate”.
Giovanni Zelante invece si rivolge duramente al sindaco: “Il caldo rende l’aria irrespirabile e la mancanza di regole sulla raccolta dell’immondizia autorizza chiunque ad abbandonare sacchetti ovunque. Continuerà la guerra a Cidonio? La spiaggia? A giugno i lavori di riqualificazione? Maggio non sarebbe stato meglio? Sembra quasi che il Palazzo di città si preoccupi di ostacolare le attività e le iniziative per affossare il paese, non il contrario. Ma lei sa cosa sarebbe la città senza il turismo? Probabilmente no”.
G. F. Ciccomascolo per l’Attacco
non c’è niente da fare,il politichese è la rovina di tutto,poi si lamentano se oltre il 50% degli italiani non va a votareLgiustamente se il dissesto finanziario lo dichiari dopo tre anni,la colpa è la tua
La mia Rodi e ridotta in ginocchio, il potere economico ha contagiato anche il mio paese… Sono davvero triste
Caro Lucio ma ti sei chiesto perchè ha aspettato 3 anni? Basta leggersi le delibere che ha prodotto in 3 anni per capire se il soggetto è credibile!
….lo avevo previsto……ha usato la maschera…
Che bella gente
Ma è vero che i fuochi si fanno solo il 3 e non più il 2 e il 3 come da TRADIZIONE? ???!!!!!?????
Bastava unire le forze dall’inizio ma ognuno pensa a salvare la propria faccia e nessuno pensa a salvare l’immagine di Rodi!!! Punto
ma perchè non si rendono pubblici i documenti degli ultimi cinque anni così tutti possono capire come stanno realmente le cose invece di fare il solito e vecchio giochino sempre in voga del ping pong ??????
Sa chi sa se sa chi sa che se sa non sa se sa, sol chi sa che nulla sa ne sa più di chi ne sa…
Ma che ci vuole ha fare le cose come vanno fatto? E finita l’onestà hoooooo
ma prendete dal grande michele panella nessuno di voi a le palle come le ha sempre avute il grande lottatore panella
Cara signorina de Cristofaro, rispetto la sua opinione ma mi consenta, io non devo certamente salvare la mia faccia. Sono ben altri che per salvarsi, come dice lei, hanno distrutto il mio lavoro di 10 anni! Le forze si possono unire quando l’avversario politico è onesto e leale. Ma con questi soggetti pure un bandito si rifiuterebbe di collaborare!