Vieste: per i giudici gli alberghi devono pagare più delle abitazioni

soldiIn materia di rimborsi TARSU finalmente il Comune di Vieste ottiene il riconoscimento delle proprie ragioni. 

Una recente sentenza emessa dalla Commissione Tributaria provinciale di Foggia, settima sezione, riconosce ora legittimo l’operato del Comune nel negare al ricorrente la restituzione di maggiori somme versate al Comune di Vieste a titolo di Tarsu corrisposte sulla base di una differente classificazione per gli alberghi e villaggi turistici rispetto alle civili abitazioni.

I giudici del merito nel caso specifico non hanno ignorato –questa volta ed era ora!- la portata del principio costantemente ribadito dalla Cassazione che alberghi ed abitazioni vanno inseriti in categorie diverse, stante la differente potenzialità dei rifiuti prodotti, ed hanno in tal senso scardinato l’eccezione principale sostenuta dal ricorrente, insieme alle altre. La maggiore capacità produttiva di rifiuti di un esercizio alberghiero rispetto alla civile abitazione si ritiene dato “incontestabile” e “di comune esperienza”. Ne consegue che è legittima la delibera di approvazione di tariffe modulate sulla distinzione di categoria fra esercizi alberghieri e civili abitazioni, assoggettando i primi a una tariffa superiore.

Più in particolare, i giudici tributari nel dispositivo riconoscono senza ombra di equivoco che “è pacifico che la categoria delle civili abitazioni va nettamente distinta dagli esercizi alberghieri”, così come riconoscono pienamente legittima “in ragione del potere di discrimine riservato all’Amministrazione ex art. 68 del Decreto Legislativo n. 507/93 l’adozione di distinte tariffe per le aree ad uso abitazione, rispetto alle aree per esercizi alberghieri e villaggi turistici, in relazione alla maggiore capacità produttiva dei rifiuti, dettata dalla comune esperienza, così come tra l’altro sancito dalla Cassazione con sentenza n. 302/2010…”. Una conferma dell’orientamento assunto dal Comune di Vieste.

A distanza di quattro anni dalla vicenda dei ricorsi TARSU e dopo una marea di speculazioni tutte volte al dileggio gratuito dell’Amministrazione comunale e dell’operato degli uffici preposti, si registra finalmente una pronuncia che suonerà come campanello di allarme nei confronti di chi in tutti questi anni, con cieca e sprezzante disinvoltura, ha spacciato per “verità in tasca”, quelle che –come può evincersi- “verità non si sono dimostrate”.

Stupisce che quell’assunto, ora finalmente smentito dai giudici tributari, continui ad abbagliare i proponenti di ulteriori ricorsi, incuranti della destabilizzazione arrecabile agli equilibri di finanza del Comune in un delicato momento della complessiva finanza locale e con la pretesa, giammai costruttiva e collaborativa, di un servizio di raccolta rifiuti inappuntabile. E bene che meditino sulla possibilità di non andare incontro a cocenti delusioni.

Oggi finalmente c’è una sentenza adottata a conferma del chi più inquina, più paga. “Ci sarà un giudice a Berlino che riconoscerà la nostre ragioni?” si dice comunemente per invocare giustizia risolutiva. Nel caso specifico quel giudice ora c’è.

Il Sindaco
Ersilia NOBILE

8 commenti

  1. Michele Panella

    SE LO DICONO I GIUDICI..!!!!!!

  2. Max Conte

    La questione mi tocca direttamente e quindi smetto i panni del comune cittadino per affrontare, con gli strumenti che mi sono propri, le baggianate del Sindaco di Vieste che si fa paladina di una delle più grandi ingiuste vessazioni in materia tributaria da parte dei Sindaci dei Comuni del Gargano. Mi permetto di interloquire sul punto perchè ho studiato e conosco nei dettagli la vicenda e quanto riportato nella nota del Sindaco Nobile non risponde affatto al vero. Innanzitutto la Commissione Tributaria Provinciale in diverse Sezioni anche di Seconda istanza di Foggia si è più e molte volte pronunciata sul punto in maniera costante e concorde giungendo a conclusioni diametralmente opposte dalla sentenza oggi annotata. I Giudici Tributari hanno “negato” che il principio adottato dai Comuni – anche Rodi – secondo il quale gli alberghi producono maggiori rifiuti delle case di abitazione sia fondato. Le motivazioni sono costanti e dettate da coerenti procedimenti decisionali logici e fattuali. Tutt’altro che ancorate a vuoti, impalpabili e apodittici concetti quali “il dato di comune esperienza” ovvero “l’incontestabilità mutuati da una datata (2010) sentenza della Cassazione. Non v’è chi non veda che queste altro non sono che vere e proprie mere mistificazioni e congetturazioni. Un arrampicamento sugli specchi per dare contenuto ad una precisa volontà politica di assecondare sempre e comunque la scelta del governo centrale di schiacciare in ogni e possibile modo il contribuente. “L’id quod plerumque accidit” (il dato di comune esperienza per capirci o meglio “quello che di solito accade”) invocato a sostegno di certe decisioni ammette sempre prova contraria. Il “peso” o il “volume” del pattume non ammette presunzioni iuris et de iure. Per non parlare del concetto di Incontestabilità di cui si fa forte il Sindaco Nobile o chi ha redatto la nota. Di fronte a queste aberrazioni giuridiche si è visto che la Commissione di Giustizia Europea, sia pure con i suoi tempi, fa strame. E la ragion di Stato o di Cassa non può consentire che il Contribuente già vessato da mille tasse, balzelli e gabelle debba restare supino di fronte a tali soprusi. Se un qualsiasi concetto giuridico o qualsiasi giudizio di valore – almeno in diritto – fosse incontestabile saremmo in patente contrasto con tutto l’impianto della Costituzione e con gli stessi principi che presiedono allo Statuto del contribuente. Prova ne sia – lo ripeto ancora una volta – che il Giudice Tributario di Foggia si è sempre espresso in maniera esattamente contraria alla sentenza annotata dal vostro Blog. E non solo. Quello di Lecce che negli anni ha fatto Giurisprudenza, e così Palermo, Napoli ed ogni altra Commissione cui è stato sottoposto il problema ha negato questa distinzione genetica. Questi Sindaci trionfanti e poco lungimiranti non si rendono conto che stanno annodando la stessa corda che li strangolerà politicamente allorchè gli Imprenditori turistici, stanchi, stufi e già dissanguati chiuderanno le strutture mandando a casa i loro dipendenti stagionali. Penso con terrore a quanto sono chiamati a pagare ad esempio i “Pugno Chiuso”, i “Manaccora”, i “Mare Italia” per citare alcuni tra i più grandi Complessi turistici del Gargano. Tutto nasce da queste assurde presunzioni. Mai si è provveduto a calcolare struttura per struttura la quantità di rifiuti prodotti ed in base a tali misurazioni stimare il fabbisogno monetario necessario a coprire i costi del servizio. La Legge Ronchi in olrgine prevedeva la pesatura dei rifiuti così come ha imposto la raccolta differenziata. Ma i primi a disattendere il dettato legislativo sono le società che provvedono al servizio. E’ inutile separare i vari tipi di rifiuti per poi vederli bellamente svuotare nello stesso camion. I Sindaci si fanno belli con le statistiche della raccolta differenziata ma un dei nodi principali risiede proprio in questo “andazzo” . E’ notorio che il pattume non selezionato avviato in discarica costa di più. Ma questo disservizio ricade sul contribuente perchè nessuno si prende la briga di controllare e Pantalone paga. Tanto la Società di servizio guadagna lo stesso ed i Cittadini senza distinzione ogni anno si vedono aumentare la bolletta annuale. Se poi entriamo nel merito e se partiamo da un dato di fatto sotto gli occhi di tutti che se noi verifichiamo il periodo di attività di un albergo medio nel Gargano non potremo negare che 90 giorni di attività a pieno regime sarebbe per noi un traguardo produttivo che tutti inseguiamo da sempre, e almeno a Rodi Garganico per quanto mi consta mai riusciamo a conseguire. Un indagine tra gli albergatori non troverebbe smentita. E gli stessi organi regionali e delle forze dell’ordine che presiedono alle registrazione degli arrivi non potrebbero che certificare il dato oggettivo che al massimo un albergo stagionale esercita la propria attività per un massimo di novanta giorni da aprile a ottobre. I calcoli elaborati dagli Uffici comunali – dei quali peraltro non si riesce mai avere copia – sono FANTASIA ed agiscono su semplici stime i cui parametri restano ignoti e mai verificati o verificabili. In base a questi costi stimati per far quadrare i conti gli Uffici Tecnici stimano il fabbisogno monetario per – dicono loro – assicurare il servizio. La Ragioneria dà il suo parere di congruità ed i POLITICI deliberano. I “RIFIUTI” sono RIFIUTI chiunque li produca. Cartacei, “umidi”, metallici, vetro e via discorrendo. Ma a Natale quanta carta e cartone si produce in un casa dove in media ci sono bambini per i regali? L’Albergo non produce nulla. La spesa giornaliera si fa o non si fa per tutto l’anno ed il pattume prodotto da una casa quanto incide e per quale peso nell’arco dell’anno ? L’Albergo produce per tre mesi ma la potenzialità produttiva è la stessa. Quindi dire che “è pacifico che la categoria delle civili abitazioni va nettamente distinta dagli esercizi alberghieri”, è solo un utile stratagemma per legittimare l’ABUSO del “potere di discrimine riservato all’Amministrazione ex art. 68 del Decreto Legislativo n. 507/93 per l’adozione di distinte tariffe per le aree ad uso abitazione, rispetto alle aree per esercizi alberghieri e villaggi turistici” sulla scorta di una solo ASSERITA ed INDIMOSTRATA maggiore capacità produttiva dei rifiuti. Questa la vera destabilizzazione nei confronti dei Cittadini e della Categoria degli ALBERGATORI. La destabilizzazione arrecata agli equilibri di finanza del Comune è causata da AMMINISTRATORI INCAPACI E DA TECNICI SUPINAMENTE ASSERVITI AI DESIDERATA DELLE AMMINISTRAZIONI. Il Sindaco Nobile -notoriomante ginecologa e non Giurista – invoca un giudice a Berlino. Evidentemente sconosce le vere origini di questa INVOCAZIONE di un contadino dell’Impero Germanico rivolta allo stesso Imperatore che viaggiava sotto mentite spoglie. Il Cittadino si lamentava con lo sconosciuto viandante degli abusi commessi nei suoi confronti dal Vassallo dell’Imperatore. Un ABUSo continuato compiuto contro i CITTADINI dal POTERE COSTITUITO che esercita tale potere senza considerare le esigenze dei Governati per soddisfare esigenze contrarie ad interessi che nulla hanno a che vedere con il sentimento di GIUSTIZIA che deve animare chi si fa carico dei problemi della Comunità e non a pensare solo a mantenere intatto il proprio CADREGHINO. Nel caso specifico quel giudice in Italia non c’è ma sono convinto che non a Berlino ma a Strasburgo la nostra categoria maltrattata, vessata e vilipesa troverà finalmente GIUSTIZIA! Avv. Giuseppe Galullo

  3. Nicola de Felice

    Per me va benissimo che restino a pagare come normali abitazioni (gli alberghi), a patto che effettivamente…PAGHINO IL PROPRIO DOVUTO. In contrario procedere con ordinanza di chiusura e revoca licenza…. Non dobbiamo finanziare noi cittadini semplici i loro incassi milionari.

  4. Michele Panella

    SE LO DICONO I GIUDICI..!!!!!

  5. Nicola de Felice

    E che dicono i giudici? Che anna pajà…. Producono tonnellate di rifiuti.. Ne pagassero lo smaltimento… Ciascuno di noi ha le proprie difficoltà ma certamente non tutti sono proprietari di SUV e fanno vacanze da sogno tutti gli anni mentre devono al municipio decine di migliaia di euro… Caro Michele Panella, non sparare cazzate come chi sta a capo della giunta comunale… Ormai non fate più neanche ridere..

  6. Michele Panella

    I TRIBUTI MAGGIORI E TRIBUTI MINORI VANNO PAGATI..!!!!!..DUE DISTINTE TARIFFE PER I MAGGIORI “ALBERGHI E ABITAZIONI”..!!!!!. ASSOGGETTANDO I PRIMI A UNA TARIFFA SUPERIORE..!!!!!!

  7. Michele Panella

    PARLA CON L’ANDREANI TRIBUTI srl TRATTA I TRIBUTI MAGGIORI. !!!!!..

  8. Annamaria Giuffreda

    ma il sindaco lo sa che chi ha fatto ricorso erano i suoi assessori?

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