Non ce l’ha fatta Alessandro Curatolo, il giovane viestano rimasto gravemente ferito il giorno di San Giorgio a causa di un incidente con la sua moto.
Dalla prima ricostruzione effettuata anche con l’aiuto dei testimoni, Alessandro decideva di percorrere il lungomare Enrico Mattei a bordo della sua moto da cross appena terminata la tradizionale corsa dei cavalli sulla spiaggia; nel ritornare verso Vieste, perdeva il controllo del mezzo nell’affrontare il primo passaggio pedonale soprelevato in cui si imbatteva (il più vicino alla pineta del Ponte). Complice l’elevata velocità con cui pare stesse affrontando quell’ostacolo, veniva sbalzato con violenza contro un palo dell’illuminazione pubblica posto sul ciglio della strada, alla sua sinistra, rimanendo a terra privo di sensi. All’arrivo dei soccorritori era chiara la situazione critica in cui versava il giovane 21enne che veniva immediatamente condotto presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza dove veniva riscontrato un trauma cranico di notevole entità, ed un elevato numero di fratture in varie parti del corpo col sospetto interessamento di alcuni organi interni.
Nonostante sia stato sottoposto ad una serie di interventi chirurgici, Alessandro non ha mostrato consistenti segni di miglioramento se non piccoli cenni di reazione che avevano fatto sperare in una ripresa, seppur con tempi lunghi. La sua agonia, però, si è conclusa nella serata di ieri, a distanza di 5 giorni dal fatale incidente.
Alessandro ha frequentato le scuole superiori all’Istituto Tecnico “M. del Giudice” di Rodi Garganico, dove resta ancora vivo il ricordo della sua simpatia e del sorriso sempre stampato sulle labbra.
21 enne..!!!!!…MOTO – AUTO USARE MASSIMA PRUDENZA CON QUESTI MEZZI..!!!!!
E’ una giovane vita spezzata: coloro che ne soffrono di più, sono i genitori che quella vita gli avevano data. A noi estranei dispiace, sicuramente, ne siamo colpiti, però siamo abbastanza freddi e distaccati da pensare che poteva anche non succedere, essendo dipesa da lui la sua tragica morte. Vogliamo solo sperare che queste tragedie siano di monito ed insegnamento per altri giovani.
povero ragazzo che tristezza
Un altro giovane, meno giovane, appena quarantenne, se n’è andato per apparente propria scelta. In questo caso, assaI penoso, speriamo che non ci siano né imitatori né, tanto meno, proseliti. Molte volte, non riesce possibile contrastare le decisioni della mente e, perciò, anche per queste disgrazie, si viene colpiti e si è afflitti! La mente di Mario La Riccia, infermiere sanmarchese dipendente di Casa Sollievo della Sofferenza, ha deciso di troncare il rapporto con la vita!
È inutile dire “”mi dispiace”” , alla famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze per la perdita del loro caro figlio.
La morte e sempre un grande dolore mi dispiace per tutta la famiglia condoglianze vivissimi una braccio a tutta la famiglia
Sarai sempre nel cuore di tutti