L’antichissima abbazia di Kàlena di Peschici sta per diventare (finalmente) un caso nazionale
Dopo la nota inviata al Ministro dei Beni e della Attività Culturali Dario Franceschini, all’arcivescovo di Lecce, Domenico d’Ambrosio e al governatore Michele Emiliano dalla presidentessa del Centro Studi Martella, la professoressa Teresa Rauzino che da anni si batte affinché il bene di immenso valore storico, culturale e religioso venga espropriato e riconsegnato ai cittadini garganici, da Roma si è attivato lo stesso titolare del Mibact, che ha chiesto alla Soprintendenza pugliese quale sia lo stato dell’arte riguardo la situazione burocratica di Kàlena e se si fossero attivate già in passato le procedure per l’esproprio.
Nella lettera inviata da Franceschini alla Soprintendenza, infatti, si legge: “si resta in attesa di aggiornamenti sulla situazione attuale del bene dal punto di vista della tutela e di eventuali iniziative allo studio per la sua valorizzazione e pubblica fruizione”. Come disse la responsabile della Soprintendenza, Giovanna Pacilio, “non ci sono i soldi per l’esproprio”. In Comune, invece, sono ancora fermi 350 mila euro mandati proprio dal Ministero per il restauro. Ma fin quando il bene sarà di proprietà dei Martucci non potrà essere speso neanche un centesimo di quella somma.
Giuseppe Fabio Ciccomascolo per L’Attacco
FUSSA CHE FUSSA LA VOTA BBONA!
…speriamo che non si proponga di costituire una commissione per esaminare “approfonditamente” tutta la storia amministrativa di Calena…
fussa che fussa la vota bona
era ora.