Il bando di gara per l’allungamento della pista del Gino Lisa non si riapre. Dopo quattro ore di discussione a Bari, per l’aeroporto foggiano non c’è stato alcun passo avanti. La Regione e Aeroporti di Puglia attenderanno un pronunciamento dell’Europa sul documento del Comitato regioni Ue, riunito a Bruxelles: il documento approvato ieri chiede alla Commissione europea che gli interventi a sostegno dei piccoli aeroporti con un traffico inferiore a 300 mila passeggeri all’anno debbano considerarsi al di fuori del campo di applicazione degli aiuti di Stato perché incapaci di alterare gli scambi tra gli Stati membri dell’Ue. «Aeroporti come il Gino Lisa e l’Arlotta di Grottaglie – ha ricordato Vendola – potrebbero far sviluppare appieno potenzialità turistiche come il Gargano e la specializzazione cargo di Grottaglie».
Intanto, però, la pista del Gino Lisa non si allunga, al contrario di quanto auspicato dalla comunità foggiana. Ciò nonostante dall’incontro di ieri sono usciti soddisfatti «congiuntamente» l’assessore regionale al Bilancio, il foggiano Leo Di Gioia e il sindaco, Gianni Mongelli, per quella che viene definita «un’importante novità». Novità che però di fatto tiene il bando nel cassetto. Aeroporti di Puglia attenderà che la matassa, se mai si fosse ingarbugliata, sia snodata a Bruxelles. In ogni caso è evidente che di qui ai prossimi mesi il bando di gara dovrà essere rifatto o alla luce dell’intervenuta modifica in sede europea sugli aiuti di Stato o con nuove clausole che blindino ancor di più la società da eventuali richieste di risarcimento dalle imprese partecipanti. Secondo indiscrezioni filtrate da Bari ieri il presidente Vendola avrebbe saputo dai suoi uffici che dall’Europa sarebbe partita la procedura d’infrazione e dunque a questo punto sarebbe meglio attendere. Ma in Europa della vicenda dei piccoli aeroporti si discute da settembre, non da oggi. Il 26 settembre la commissione coesione territoriale del Comitato delle Regioni con la relatrice Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, aveva già approvato il documento votato ieri a larga maggioranza dal Comitato delle Regioni. Intanto sempre ieri Adp ha duellato a distanza con il deputato Michele Bordo (Pd) sul fatto che alla Commissione Via del ministero per l’Ambiente non avrebbe ricevuto documenti dalla società aeroportuale. «Alla Commissione gli elementi di chiarimento richiesti – sottolinea in un comunicato Adp – sono stati forniti con nota il 23 ottobre scorso».