Sono stati rimessi in libertà sei degli 11 dipendenti del Comune di Carpino arrestati e posti ai domiciliari il 19 dicembre scorso perché ritenuti responsabili dei reati di truffa continuata, interruzione di un servizio pubblico e false attestazioni o certificazioni.
Dalle indagini dei carabinieri è emerso che gli indagati, dopo aver regolarmente timbrato l’ingresso, si allontanavano dal posto di lavoro senza timbrare l’uscita, trascorrendo – così come sostiene l’accusa – gran parte del tempo a chiacchierare al cellulare, a leggere il giornale o a fare la spesa.
Il gip del Tribunale di Foggia, Roberto Scillitani, ha accolto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata dai legali dei sei indagati, gli avvocati Alfredo Ricucci e Giuseppe Simone.
«Il giudice – fa sapere Ricucci – ha accolto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari a seguito del provvedimento di sospensione dall’attività lavorativa emesso dal Comune di Carpino in data 24 dicembre. Abbiamo presentato l’istanza poiché ci sembrava eccessiva la misura cautelare inflitta già in prima battuta a persone tutte incensurate».