Due morti accertati, migliaia di persone in fuga, centinaia intrappolate sulla spiaggia e tratte in salvo via mare, camping e villaggi turistici evacuati, trecento intossicati e numerosi feriti, proteste per il ritardo nei soccorsi. Questo il bilancio di una giornata apocalittica in Puglia, dove un enorme incendio ha devastato la località di vacanza di Peschici, in provincia di Foggia. A innescare il rogo sarebbe stato un focolaio in un uliveto: le fiamme si sono estese a un deposito di bombole di gas, che è esploso. Incendi anche nel resto d’Italia, in particolare al centro-sud, ma è in quest’area che si registra la massima emergenza. Allestita un’unità di crisi nella Prefettura di Foggia. “Un reato ambientale che coincide con un reato di strage”, ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Il ministro della Difesa, Arturo Parisi, ha disposto l’intervento dell’esercito.
La tragedia. All’interno di un’automobile, lungo una strada nella zona di San Nicola, sono stati rinvenuti i cadaveri carbonizzati di due persone. Si tratterebbe di due ottantenni, fratello e sorella, Carmela Maria e Rocco Fasanella. Secondo notizie non confermate altre due persone avrebbero perso la vita su una spiaggia, probabilmente per asfissia. Sul numero delle vittime, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, non commenta e rimanda alla Prefettura di Foggia.
Il salvataggio. Il grosso delle operazioni di salvataggio dei turisti che si sono rifugiati sulle spiagge fra Peschici e Vieste – circa 4500 persone – è avvenuto con imbarcazioni della Guardia costiera, dei carabinieri, della Gdf, di barche passeggeri e di pescatori. Nuclei familiari o gruppi di amici sono stati separati: per facilitare il ricongiungimento è stato istituito il numero 0884.962802.
I feriti. Ci sono alcuni feriti tra le persone messe in salvo. Oltre 300 le persone medicate, molte delle quali intossicate dal fumo, o che hanno avuto crisi di panico. Una persona, ricoverata a Vico del Gargano, ha riportato ustioni di secondo grado alle gambe.
In campo le forze armate. In seguito alle disposizioni del ministro della Difesa, Arturo Parisi, sono impiegati nell’area mezzi da trasporto delle Forze armate ed elicotteri della Marina militare. Allertati i centri “Combat Search and Rescue” di ricerca e soccorso dell’Aeronautica, che dispongono di elicotteri HH-3F. Le Forze armate forniscono assistenza al volo, con rifornimenti a terra per gli aerei della Protezione civile e la possibilità di scalo tecnico presso l’aeroporto di Amendola.
I testimoni. “In un secondo è arrivato l’inferno. Abbiamo visto il fumo poi sono spuntate le lingue di fuoco che sono salite dal mare verso il paese”: così Maria Grazia Pastore, in vacanza al villaggio “Moresco” di Peschici. Era in spiaggia quando, verso le 11.30, hanno cominciato a diffondersi le fiamme: “Il vento rovente ha fatto propagare subito il rogo, siamo scappati, abbiamo incontrato gente che veniva dai dintorni, dicevano che la situazione era terribile”. “Il fuoco – racconta un uomo – l’ho visto all’improvviso, nel villaggio tutti gridavano e scappavano. Ho preso poche cose, la gente fuggiva in mutande, in costume, lasciavano le loro cose là”.
I ritardi dei soccorsi. Lasciati “in balia di noi stessi”, “soccorsi quando il peggio era passato”: alcuni turisti di Peschici protestano contro i ritardi nei soccorsi. Parla Nicola, ospite degli appartamenti “Serena”, nella baia di San Nicola. “Abbiamo visto il fumo venire dalla collina, era vicino ma ci hanno detto che non era niente di grave”. Le fiamme incalzavano, i turisti hanno chiamato i carabinieri ma “non sapevano nulla più di noi”, poi i vigili del fuoco, “qualcuno ci ha consigliato di prendere un mezzo e di uscire da quella strada, ma era impraticabile. Non abbiamo visto uno straccio di soccorsi, sono arrivati quando eravamo salvi, le fiamme erano basse e non c’era più pericolo. Quando è arrivato il primo gommone, pretendevano che fossimo noi a raggiungerli perché avevano paura che si bucasse, pensate un po’. Gli abbiamo urlato di avvicinarsi, quando sono arrivati ci abbiamo messo sopra le mamme e i bambini, un inferno”.
Treni bloccati. Gli incendi hanno compromesso la circolazione ferroviaria nella regione, in particolare quella di 11 treni a lunga percorrenza sulla linea Adriatica. In serata sono arrivati a Bari, con 5-6 ore di ritardo, treni provenienti dal Nord. Per un rogo tra Fasano e Ostuni, dopo le 18 è stato fermato nella stazione di Bari l’Eurostar 9353 da Roma: ripartirà non appena sarà riattivata la linea. Bloccato anche un treno in partenza da Lecce e diretto a Roma, i passeggeri sono stati condotti a destinazione con un pullman. A Foggia la linea ferroviaria, bloccata alle 12, è stata ripristinata alle 18.10: i passeggeri sono stati assistiti con acqua e viveri.
da Repubblica.it del 24/07/2007
..10anni fa..😓😭
Very sad 😭 and upset 😡 to see that horrible burning 🔥 act on our beautiful earth! 🌏 That nice place and (some innocent) 😇 lives didn’t certainly deserve that cruel ending!! 🙏🏻
Magari…..24 luglio 2017!!!!😱😱😱
eravamo li ieri mattina…situazione simile
Terrorismo?