Non è vero che Rodi garganico, come dicono i più, sia tutta concentrata solo verso il nascente porto e verso l’idea costante di richiamare in questo posto stelline e tronisti, per richiamare, in tal modo, un gran numero di turisti.
La cosa ,però, a quanto pare, non è andata come si sperava e la gente ha iniziato a pensare che forse ci vorrebbe qualcosa di più.
Che l’involuzione, in realtà sia un momento di riflessione.
Probabilmente perché questa terra è stata meta di artisti di grosso calibro. Pazienza e Alfredo Bortoluzzi hanno amato e venerato questo mare e questa pietra, senza dimenticare l’ultimo dei tonalisti viventi: il rodiano Mimì Sangillo.
Così l’elegante caffè dei fratelli Caputo, gestito amabilmente dalla signora Maria di Lella, un amante dell’arte, appena aperto ha voluto ospitare i quadri del maestro Dini, innamorato del mare rodiano e qui,per caso, a godersi una bella vacanza. “Un occasione, questa esposizione, non solo per far conoscere il maestro parmigiano ai Rodiani, ma per incominciare a pensare seriamente ad un caffè letterario”, dice la proprietaria.
Un luogo dove si possa parlare di cultura, fermare i propri pensieri e il proprio tratto su di un pezzo di carta, ma anche ritrovare il sapore perduto dei vecchi “caffè”. Posti prediletti degli intellettuali di tutti i tempi.
Ambienti sofisticati ed elitari, che diano al nuovo quello che di buono avevano senza essere un luogo esclusivo.
I dipinti potranno essere ammirati fino al 31 luglio nella saletta del locale, dove si può incontrare il maestro, che simpaticamente si aggira tra i tavoli e spiega ai presenti le opere esposte.
La presenza di Dini è legata a questo territorio anche per altri eventi, quale il laboratorio scientifico supervisionato dall’Università di Bologna,a favore di ragazzi disabili, tenutosi nella cittadina nel 2004, in cui il maestro intraprese un laboratorio pittorico che dava ai partecipanti la possibilità di appropriarsi di strumenti alternativi per la didattica. Nato a Corniglio nel 1935 , vive a Parma dal 1960.
Ha eseguito numerosi quadri di grandi dimensioni, restauri ed affreschi in edifici pubblici e privati di Parma e provincia, e ottenuto importanti e numerosi riconoscimenti con esposizioni rilevanti. Come afferma Giorgio Falossi, la pittura di Arnaldo Dini “è una pittura in cui il pensiero diviene filosofia”.
Guerrieri di tutte le guerre , i suoi personaggi ci aiutano ad andare oltre. Trasportato da un alchimia interiore, viene assorbito completamente dai colori che animano le tele.
Sembra che lo spirito si libri in aria e si trasformi in figura destinata a chi può vedere. Volti che ci sono e non ci sono. Occhi di bambini che hanno fame di parole che non dicono e silenti si mortificano in voci stridule. Molti quadri di questo genere sono nati con la collaborazione di associazioni di volontariato che si occupano dell’infanzia “tradita”.
Rosanna Maria Santoro