Ormai è evento consolidato. Il 12 agosto scorso, si è svolta la terza edizione. La terza “Partita del Cuore”, la cui finalità è quella di insegnare a stare insieme in un modo sano, pensando non solo a se stessi, ma anche ad altri. In questo caso ai “Bambini di Antonio”. Bambini che lontani chilometri e chilometri dal campetto di monte Tabor, a Vico del Gargano, sognano di calciare un pallone vero, indossando una vera divisa e calzando scarpe vere.
I ragazzi di don Gabriele Giordano per i Bambini di Antonio Gallo. Vico del Gargano per il villaggio di Kuffu. L’Italia per l’Uganda. Futuri uomini per futuri uomini…
È questo, in fondo, il significato della Partita del Cuore. È una morsa di solidarietà. È un aiuto concreto per sostenere progetti volti non al puro assistenzialismo, piuttosto a fornire strumenti necessari a far diventare protagonisti. Protagonisti della propria vita e di quella del paese d’appartenenza.
Ricordo che è l’istruzione il principale obiettivo cui l’Associazione mira. Perché il “sapere” è arma per difendersi da ogni tipo di sfruttamento. È arma che aiuta a salvaguardare la personale dignità. È arma che apre strade nuove e lascia intravedere nuovi orizzonti. Specie in alcune realtà. Specie dove sfruttamento, tirannie e povertà hanno chiuso i lucchetti di gabbie che sembrerebbero confinare per sempre solo un certo tipo di vita e modo di vivere. L’istruzione può insegnare ad aprire quei lucchetti. Ma senza fondi i progetti non possono proseguire. E dopo un po’ le belle parole e i buoni intenti seccano come foglie di un albero che non riceve acqua.
Grazie a don Gabriele, ai suoi ragazzi, ai genitori dei ragazzi che hanno fatto cadere per il terzo anno consecutivo preziose gocce d’acqua.
Grazia D’Altilia