Giro d’Italia, festa grande, ma rammarico per il “taglio”

La tappa odierna del Giro d’Italia non ha mostrato gli scempi dell’incendio di Peschici e soprattutto tutto ciò che i peschiciani stanno facendo per la rinascita. Il circuito del Gargano, infatti, con una decisione presa ieri, è stato ridotto di 34 chilometri. Per Antonio Pepe, presidente della Provincia, “Peschici è già rinata da pochi giorni dopo la tragedia e lo sta dimostrando giorno per giorno, senza il bisogno che le telecamere del giro mostrino quello che oramai è un brutto ricordo”.

Gli fa eco il sindaco Donato Di Milo, ex assessore al turismo e ‘papà morale’ della tappa peschiciana, visto che grazie al suo interessamento Peschici per tre volte (un record) ha visto la carovana rosa: “Questa tappa doveva mostrare che Peschici è risorta come l’Araba Fenice e se l’organizzazione del Giro ha optato per il ‘taglio’, questo è dovuto solo a motivi tecnici. Oggi il territorio è stato ‘venduto’ bene comunque. Questa è una grande festa”.

A spiegare il perché dei 34 chilometri in meno ci pensa Angelo Zomegnan, direttore della Corsa Rosa: “I corridori erano e sono troppo stressati, anche perché questa sera c’è uno spostamento di altri 120 chilometri alla volta di Vasto. La tappa garganica era troppo dura e la loro piccola ‘ribellione’ era da rispettare, perché gli atleti sono il fulcro di tutta la gara e hanno anche il diritto di far valere le loro opinioni”.

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