Appuntamenti liturgici dal 9 al 15 aprile 2018

I profeti chiamarono il Messia “principe della pace” (Is 9,5); affermarono che una pace senza fine avrebbe caratterizzato il suo regno (Is 9,6; 11,6). In occasione della nascita di Cristo, gli angeli del cielo proclamarono la pace sulla terra agli uomini di buona volontà (Lc 2,14). Gesù stesso dice: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo” (Gv 14,27).

Sul monte degli Ulivi, contemplando la maestà di Gerusalemme, Gesù, con le lacrime agli occhi e con il cuore gonfio, rimproverò il suo popolo: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace!” (Lc 19,42). La pace è il dono apportato dal Redentore. Egli ci ha procurato questo dono per mezzo della sua sofferenza e del suo sacrificio, della sua morte e della sua risurrezione. San Paolo afferma: “Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani siete diventati vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia” (Ef 2,13-14). Quando, risuscitato dai morti, si mostrò agli apostoli, Gesù offrì loro innanzi tutto la pace, prezioso dono del riscatto. Quando si mostrò a loro, disse ai suoi discepoli: “Pace a voi!”. Vedendoli spaventati e sperduti, li rassicurò dicendo loro che era proprio lui, risuscitato dai morti, e ripeté loro: “Pace a voi!”. Gesù ha voluto fare questo dono prezioso del riscatto – la pace – e l’ha fatto, non solo agli apostoli, ma anche a tutti quelli che credevano e avrebbero creduto in lui. È per questo che mandò gli apostoli a proclamare il Vangelo della redenzione in tutti i paesi del mondo, dando loro il potere di portare la pace dell’anima per mezzo dei sacramenti del battesimo e del pentimento, per mezzo dell’assoluzione dai peccati. Inoltre, in quell’occasione, Cristo soffiò sugli apostoli e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete, i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi” (Gv 20,21-23).

Beati coloro che credono in Dio senza averlo mai visto con i loro occhi, percepito con i loro sensi, compreso completamente con la loro intelligenza. La fede è una grazia; essa supera la conoscenza. La fede è un abbandonarsi con fiducia, non è un dato scientificamente dimostrato. Noi crediamo perché Dio si è rivelato e questa rivelazione è confermata dalla testimonianza di coloro che poterono essere presenti per decisione di Cristo e per ispirazione dello Spirito Santo, e cioè gli scrittori sacri, autori dei libri ispirati, e la Chiesa, alla cui testa si trova, in maniera invisibile, il Redentore stesso. Da ciò possiamo capire che la fede è meritoria e dunque benedetta. Infatti, accettare un sapere scientifico certo non costituisce in nessun modo un merito, mentre credere in qualcosa che non possiamo capire rappresenta un sacrificio e, perciò, un merito.

La benedizione della fede consiste nel fatto che essa ci unisce a Dio, ci indica la vera via di salvezza e ci libera così dall’angoscia del dubbio. La fede rende salda la speranza e, grazie ad essa, ci preserva dalla sfiducia, dalla tristezza, dallo smarrimento. La fede ci avvicina al soprannaturale e ci assicura così l’aiuto divino nei momenti più difficili. La fede ci innalza dalla vita materiale all’esistenza spirituale e ci riempie così di una gioia celeste.

Sulla terra, l’uomo è angosciato dal dubbio, dall’incertezza, dalla disperazione. Ma la fede lo libera da tutto questo. La fede lo rende pacifico e felice. Che cosa dobbiamo temere se Dio è con noi? La fede ci unisce a Dio e stabilisce uno stretto legame con lui. L’armonia con Dio sbocca, a sua volta, in un accordo con il proprio io, accordo che assicura una vera e propria pace interiore. Per giungere ad essa abbiamo bisogno, oltre che della fede, del pentimento che ci libera dai peccati riscattandoci. Perché è la colpa, il senso di colpa che suscita in noi l’inquietudine, e provoca tormenti spirituali, e ci procura rimorsi: tutto ciò è dovuto ad una coscienza appesantita dai peccati. La colpa non ci lascia in pace. Dice bene il profeta: “Non c’è pace per i malvagi” (Is 48,22). Mentre il salmo ci rassicura: “Grande pace per chi ama la tua legge” (Sal 119,165).

CALENDARIO LITURGICO (Anno B) – rito romano
DOMENICA 8 APRILE (bianco)

+ II DOMENICA DI PASQUA
Liturgia delle ore propria

At 4,32-35; Sal 117; 1Gv 5,1-6; Gv 20,19-31
Rendete grazie al Signore perchè è buono: il suo amore è per sempre

Ore 08,30 Santa Messa Chiesa Santi Pietro e Paolo

Ore 10,30 Santa Messa Parrocchia San Nicola di Mira

Ore 18,30 Santa Messa Parrocchia Santuario Maria Santissima della Libera

LUNEDÌ 9 APRILE (bianco)

+ ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE
Solennità – Liturgia delle ore propria

Is 7,10-14; 8,10c; Sal 39; Eb 10,4-10; Lc 1,26-38
Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà

Ore 18,30 Santa Messa Parrocchia Santuario Maria Santissima della Libera
MARTEDÌ 10 APRILE (bianco)

Liturgia delle ore seconda settimana

At 4,32-37; Sal 92; Gv 3,7-15
Il Signore regna, si riveste di maestà

Ore 18,30 Santa Messa Parrocchia Santuario Maria Santissima della Libera
MERCOLEDÌ 11 APRILE (rosso)

Liturgia delle ore seconda settimana

S. Stanislao – memoria
At 5,17-26; Sal 33; Gv 3,16-21
Il povero grida e il Signore lo ascolta

Ore 16,00 Incontri di catechismo classi prima e seconda elementare (dalle Suore)

Ore 17,30 Incontri di catechismo classi terza e quarta elementare (dalle Suore)

Ore 18,30 Santa Messa Parrocchia Santuario Maria Santissima della Libera

Ore 19,15 Incontro di catechismo classe terza media “cresima” (dalle Suore)

GIOVEDÌ 12 APRILE (bianco)

Liturgia delle ore seconda settimana

At 5,27-33; Sal 33; Gv 3,31-36
Ascolta, Signore, il grido del povero

Ore 18,30 Santa Messa Parrocchia Santuario Maria Santissima della Libera
VENERDÌ 13 APRILE (bianco)

Liturgia delle ore seconda settimana

S. Martino – memoria facoltativa
At 5,34-42; Sal 26; Gv 6,1-15
Una cosa ho chiesto al Signore: abitare nella sua casa

Ore 18,30 Santa Messa Parrocchia Santuario Maria Santissima della Libera

Ore 20,00 Don Antonio incontra i giovani

SABATO 14 APRILE (bianco)

Liturgia delle ore seconda settimana

At 6,1-7; Sal 32; Gv 6,16-21
Su di noi sia il tuo amore, Signore

Ore 16,30 Incontri di catechismo classi quinta elementare e prima media (dalle Suore)

Ore 17,30 Incontri di catechismo classe seconda media (dalle Suore)

Ore 18,30 Santa Messa Parrocchia Santuario Maria Santissima della Libera. Segue preghiera con la Comunità di Gesù Ama

DOMENICA 15 APRILE (bianco)

+ III DOMENICA DI PASQUA
Liturgia delle ore terza settimana

At 3,13-15.17-19; Sal 4; 1Gv 2,1-5a; Lc 24,35-48 Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto

Ore 08,30 Santa Messa Chiesa Santi Pietro e Paolo

Ore 10,30 Santa Messa Parrocchia San Nicola di Mira

Ore 18,30 Santa Messa Parrocchia Santuario Maria Santissima della Libera

 

Vangelo (Gv 20,19-31: Otto giorni dopo venne Gesù)

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore

Parola del Signore.

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