Lungomare Rodi – San Menaio: un secolo di storia (foto)

Due foto, scattate a distanza di cento anni, testimoniano le modifiche subite nel tempo dal litorale che collega Rodi Garganico a San Menaio.

L’idea è partita da un’immagine postata da Umberto Capurso nella sua pagina Facebook “Le bellezze del Gargano” che con dedizione certosina si diletta a riportare in vita vecchie fotografie del promontorio garganico contribuendo a far conoscere il nostro meraviglioso territorio. Si tratta di uno scatto datato 1914 la cui didascalia riporta “San Menaio – 1914 – La Spiaggia”.

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Incuriosito dalla somiglianza tra il litorale raffigurato nella foto e la costa di Rodi Garganico che parte dal torrente di Asciatizza e si estende fino a San Menaio, in territorio di Vico del Gargano, ho contattato l’ing. Domenico Di Monte dell’UTC di Rodi Garganico che ha confermato i miei sospetti e con il suo prezioso aiuto ci siamo messi subito sulle tracce del posto dal quale quell’immagine sarebbe stata scattata. Dopo qualche ricerca, abbiamo individuato il punto di ripresa proprio in prossimità della foce del torrente di acqua sorgiva che sfocia in località Mulino di Mare.

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Il confronto tra le posizioni delle linee di riva ricavabili dalle foto, mostra come la costa tra i centri abitati di Rodi e San Menaio, fosse caratterizzata da una spiaggia emersa di esigua larghezza, sin dagli inizi del secolo scorso.

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La realizzazione, prima della sede ferroviaria poi della strada statale 89 in corrispondenza del tracciato dell’antica mulattiera, ha comportato l’occupazione della fascia di litorale sottesa e la cancellazione del retrostante sistema dunale di protezione (vedasi vegetazione bordo strada).

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Anche gli studi commissionati dalla Regione Puglia in occasione della redazione del Piano Regionale delle Coste, evidenziano che il litorale in questione, non sia soggetto a processi erosivi significativi. Intorno agli anni ’70, nel tratto Rodi Garganico – San Menaio (Vico del Gargano) si è verificato un arretramento della linea di riva di una decina di metri per effetto dell’allargamento della strada litoranea e per la generalizzata antropizzazione della costa. Più verosimilmente, la sede stradale è stata realizzata con l’occupazione di parte dell’arenile.

Marco Sciarra

7 commenti

  1. Le Bellezze del Gargano

    Visitando Facebook, leggi certi link e pensi …
    Ma che cosa squallida e stupida … commenti balordi, linck sul razzismo e cavolate varie, e ti vien voglia di smettere …. Poi pubblichi una foto sbiadita che ti sembra insignificante, ma la pubblichi per amore della tua terra nativa, e dopo un paio di giorni di arriva questa notizia:
    https://blog.rodigarganico.info/2015/cultura/lungomare-rodi-san-menaio-un-secolo-di-storia-foto/
    Che dire sono senza parole e pieno di gioia, una foto ritrova il suo passato … il suo futuro.
    Grazie ragazzi siete grandi, Umberto Capurso

  2. Scirocco Michele

    In questa foto si evince che la strada/ferrovia è ricavata sull’arenile e che l’originaria linea di costa era la franata di una falesia bassa

  3. Ottimo ed interessante lavoro. Si rileva però che anche nel 1914 si poteva fare una passeggiata in spiaggia da Rodi a San Menaio ad esclusione proprio del punto in cui è stata scattata la foto, cioè alla foce del torrente Asciatizza in località Mulino di Mare. Oggi la scogliera o pietraia che dir si voglia inizia subito dopo l’hotel Riviera e termina in prossimità del territorio di S. Menaio. Quindi, anche considerando che la ferrovia e la strada statale hanno inciso sull’arenile (1935!), sta di fatto che dopo la costruzione del porto, tutto l’arenile in questione è scomparso sotto i flutti che ormai irrompono sulla carreggiata. La domanda allora è questa: esistono rimedi correttivi per far resuscitare un lembo di spiaggia da Rodi? credo di si, basti scorrere l’Adriatico da Termoli in su, ma chi sta provvedendo?

  4. caro Trinc Tranc quello che dici è vero….la spiaggia da odi a San Menaio era perfettamente praticabile a piedi, a parte quando c’era l’alta marea, e questo fino a quando non fu costruito il porto!!
    Purtroppo molti si ostinano a giustificare queste erosioni dell’arenile con discorsi pseudo geologici o con foto, bellissime per carità, di altri tempi….negando qual’è la vera realtà!!!
    La soluzione c’è e, come hai giustamente detto, basta andare da Termoli in sù per vedere come hanno risolto il problema delle barriere di scogli posti a 5 o 10 mt dalla riva intervallate l’una dall’altra in maniera da limitare il flusso del fondale sabbioso e di pietrisco!!
    Ma chi lo farà mai o meglio chi lo capirà???
    Staremo a vedere……

  5. Cari compaesani, certamente sarebbe bello vedere sorgere sul lungomare altre iniziative, come il paracuru e il tramonto, che aumenterebbero l’attrattiva di una bella passeggiata da rodi a San MENAIO. Iniziative al momento danneggiate non solo dalla scomparsa della spiaggia, ma anche da quel ridicolo marciapiede a singhiozzo da utilizzare in alcuni punti solo in fila indiana. Stiamo a vedere – prima delle elezioni – quali candidati sindaci inseriscono nel loro programma di governo di affrontare questo problema e, sopratutto, con quali provvedimenti intendolo risolverlo, unitamente beninteso agli altri numerosi atavici problemi che affliggono Rodi. Attenzione perché “passata la festa, gabbato lo Santo”!

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