La ricorrenza del 25 aprile e la splendida giornata di sole hanno forse contribuito a rendere, quest’anno, ancora maggiore la partecipazione di fedeli al pellegrinaggio al Convento dei Cappuccini di Rodi Garganico nell’ultimo sabato di aprile, nella ricorrenza della festa dell’Incoronata, che proprio l’ultimo sabato di aprile del 1001 apparve, secondo la tradizione, a due persone nel bosco del Cervaro nei pressi di Foggia. Una statua lignea della Madonna dell’Incoronata, opera di artigiani locali e risalente al secolo XVIII, è, infatti, custodita nella cappella laterale all’altare maggiore del Convento Cappuccino dello Spirito Santo di Rodi Garganico. A questa ricorrenza si aggiunge il ricordo del ruolo che il Convento e la zona circostante hanno da sempre ricoperto, nel corso dei secoli, in casi di epidemie di colera (di quella del 1836 ci resta traccia in una iscrizione, all’interno della chiesa, in cui si ricorda il sacrificio del medico trentaquattrenne Domenico Angelicchio per aiutare i concittadini colpiti dal morbo e lì ospitati).
Sono questi i motivi che spingono, ancora oggi, i rodiani, ma la tradizione è avvertita anche a Ischitella (quest’anno, per esempio, era presente un gruppo di devoti giunti da quella cittadina), a recarsi al Convento l’ultimo sabato di aprile, in una ritrovata e rinnovata tradizione, grazie all’impegno della grande famiglia francescana dei frati Minori Cappuccini della Provincia di Sant’Angelo e Padre Pio, qui insediatasi dal lontano 1538, che ha recentemente restituito all’antico splendore questo monumento importante della nostra storia, testimonianza di quanto fosse diffuso il francescanesimo a Rodi Garganico.
La tradizionale festa ha avuto un prologo nel triduo in onore della Madonna Incoronata il 22, 23, 24 aprile presso il Santuario “Madonna della Libera” di Rodi Garganico. Giorno 25 aprile la statua della Madonna Incoronata, tra suono di campane e spari di mortaretti, è stata riportata in processione nella chiesa del Convento. La giornata ha avuto il suo culmine nella celebrazione della Santa Messa e nella tradizionale benedizione del mare, delle campagne e della città, da parte del M. R. fra’ Massimo Montagano, padre guardiano del Convento di Vico del Gargano. Alle sue cure è stato infatti affidato anche il nostro risorto Convento, presso il quale, fino ad autunno inoltrato, padre Massimo celebrerà, ogni sabato, alle ore 19,00, a partire da sabato prossimo, 2 maggio, una messa vespertina prefestiva.
Alla manifestazione ha dato il suo patrocinio l’Amministrazione Comunale, presente con il sindaco Nicola Pinto, il vicesindaco Carlo Vallese, il presidente del Consiglio Comunale Salvatore Saggese e l’assessore Emilio Del Conte. L’Arciconfraternita dell’Orazione e della Morte di Rodi Garganico ha accompagnato la Processione. Il Complesso bandistico “Città di Rodi Garganico” ha fatto da contrappunto alle preghiere dei fedeli durante tutto il tragitto.
A garantire l’ordinato svolgimento di tutta la manifestazione ha pensato l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo – delegazione di Rodi Garganico. Un’Associazione di Volontariato che è sempre molto presente e partecipe a quanto accade sul territorio, assumendo molto spesso anche un ruolo di stimolo e di promozione. Sua la proposta di un mercatino, nei pressi della Cappella posta a metà strada tra Rodi e il Convento.
A conclusione della celebrazione eucaristica, l’area posta a lato del Convento, sistemata già da qualche anno con tavoli e panche, ha offerto, sotto secolari alberi di ulivo, ospitalità a quanti hanno voluto sostarvi per un piacevole pic-nic, secondo una tradizione che si sta riaffacciando, a ricordo dei difficili momenti delle epidemie coleriche, quando dopo lo scampato pericolo, grazie anche alla salubrità dell’aria di questo luogo, ci si ritrovava a consumare sui prati circostanti un frugale pasto a base, magari, dell’altrettanto tradizionale frittata, consentendo allora, così come si è ripetuto ancora oggi, di rinfrancare l’anima e il corpo, nello spirito proprio del francescanesimo, a onore e gloria dell’Eterno Padre, che guarda dall’alto della cimasa della mostra lignea dell’altare maggiore, opera di ignoto pittore meridionale del secolo XVI.
Pietro Saggese