Lidia Croce sarà ospite nel mese di giugno del Palazzo di città di Rodi Garganico con una serie di opere pittoriche dedicate al mare, tra cui una intitolata “Agrumeto Garganico”.
Quest’opera (olio su tela, m 3,50 x 2,00 h) si relaziona completamente al territorio della cittadina garganica, non solo per il paesaggio marino che evidenzia il mare di Rodi e il suo promontorio, ma soprattutto per l’interpretazione pittorica del suo più importante commercio dei secoli scorsi, quello degli agrumi che, partendo dal porticciolo di Rodi, arrivavano in tutta Europa sui “trabaccoli”. Ancora oggi questo commercio è fiorente e stimato, vista l’attribuzione del marchio IGP all’Azienda Ricucci, che porta avanti la secolare tradizione di famiglia.
Il dipinto consta di ben 50 figure stilizzate, lungo e paziente lavoro dell’artista.
Le altre opere di Lidia Croce dedicate al Gargano sono il “Diomede” bronzeo di Peschici, il dipinto di grandi dimensioni “Via Sacra Langobardorum” (Via Francigena del Sud) per la Chiesa di San Michele Arcangelo in Monte Sant’Angelo (m 5 di l), la tela “Il Risveglio di Kàlena” nel Palazzo di città di Peschici, 100 studi grafici per un Arcangelo bronzeo, il “Navigatore Viestano” (progetto pittorico per una eventuale scultura bronzea per il costruendo porto di Vieste), ed il “Manfredi progettista” per il porto di Manfredonia (progetto grafico di prossima presentazione).
Lidia Croce ha ricevuto l’attenzione di critici d’arte dello spessore di Carlo Petrioli di Siena, Simongini e Costantini di Roma, Filippo Fiorentino, Giuseppe Cassieri e Giorgio Salvatori per il Gargano, tanto per citare i più noti. Attualmente si sono interessati alle sue opere Teresa Maria Rauzino, Piero Giannini, e Maria Maggiano, la scrittrice che ha redatto la presentazione della mostra “Il Giardino degli Esperidi”.