Il conservatorio Giordano porta a Rodi i corsi di jazz

C’è grande tensione a Foggia tra studenti e direzione del conservatorio. L’amministrazione del conservatorio di Foggia ha deciso, unilateralmente e senza consultare le parti interessate, a partire dal prossimo anno accademico, di trasferire i corsi di jazz nella sede staccata di Rodi Garganico.

Questa scelta preoccupa non poco il territorio che rischia di vedere vanificato il lavoro di molti anni tesi a creare una realtà didattica seria che cresce anno per anno. Il direttore del conservatorio Franco Di Lernia ed il presidente Enrico Sannoner, strizzano l’occhio al Gargano credendo, molto probabilmente in buona fede, che ciò possa da una parte fornire quegli spazi che da sempre sono stati negati nel conservatorio di Foggia ai corsi di jazz che, in verità, sono stati sempre tollerati malvolentieri dall’accademia classica che definiva il jazz come “un conservatorio nel conservatorio”, dall’altra si tenta di promuovere il territorio garganico in un modo che, sinceramente ci è oscuro.

Molto probabile, invece, a giudizio di molti, è che questo cambiamento produrrà, di fatto, la scomparsa dei corsi di jazz con buona pace della parte più “conservatrice del conservatorio”.

Da un paio d’anni, infatti, sono partiti i Corsi Preaccademici che sono indirizzati ai ragazzi perlopiù delle scuole medie inferiori e superiori per conseguire la preparazione di base necessaria per accedere ai corsi accademici che dallo scorso anno accademico erano, a Foggia, due: uno ad indirizzo esecutivo ed uno ad indirizzo compositivo. In questo il conservatorio di Foggia è uno dei pochi in Italia ad aver previsto un’offerta formativa per tutti gli ambiti lavorativi cui possa aspirare un musicista jazz. I corsi preaccademici, quindi, scompariranno giocoforza, nonostante contino un  notevole numero di iscritti, perché sarà impossibile per i giovani studenti del territorio conciliare l’impegno scolastico con quello musicale. D’altro canto i corsi accademici, che sono frequentati da studenti provenienti anche dal barese e dalla Campania, hanno le ore contate in quanto quelle persone che affrontano già alcune ore di viaggio per raggiungere Foggia, difficilmente vorranno accollarsi ulteriori ore di viaggio in un territorio servito male dai mezzi pubblici (inoltre il conservatorio di Rodi è distante parecchi chilometri, tutti di ardua salita, dalla stazioncina ferroviaria) e accessibile attraverso strade spesso pericolose.

La Gazzetta del Mezzogiorno

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