Ciò che non finisce mai di stupire negli incontri rituali e manifestazioni di carattere pubblico che si svolgono a Carpino, piccolo centro nel cuore del Parco Nazione del Gargano, è la partecipazione corale della comunità, l’orgoglio e l’entusiasmo che coinvolge un’intero paese, il quale ritrova nella musica originale dei Cantori di Carpino il proprio volto, l’effigie della propria identità storica e la memoria del proprio passato e, di conseguenza, un indiscutibile motivo di aggregazione. La sua proposta è semplice: diffondere la cultura e riscoprire le tradizioni e la memoria attraverso la sua musica ed all’insegna della continuità. Apprezzato per le sue tradizioni, i suoi suoni e la sua cultura, Carpino rappresenta un luogo simbolico, quasi mitico, per le radici culturali dell’intera Puglia, soprattutto per la riscoperta dei suoi Cantori. Hanno camminato a lungo i vecchi cantori, attraversando gli anni con il loro passo lento e con il loro coraggio.
E’ stato questo il file rouge che ha ispirato l’Amministrazione comunale di Carpino, con la collaborazione dell’Associazione Carpino Folk Festival, la Pro Loco e il Liceo Scientifico “P.V.Marone”, nell’istituire il Premio “Cantori di Carpino” ai Portatori di cultura e Memoria storica della tradizione carpinese, in attuazione del Programma delle attività culturali per il triennio 2013/2015 di cui alla L.R. n.6/2004, il 19 maggio scorso nella suggestiva cornice della seicentesca Piazza del Popolo di Carpino. Un omaggio alla loro tenacia nel conservare la memoria storica di quelle antiche sonorità e, nello stesso tempo, al nuovo che nasce dalla tradizione, a tutti quegli artisti che si ispirano e che la ripropongono sotto una nuova veste, ricca di contaminazioni ed aperta a nuove prospettive. Ecco perché la partecipazione di tanti giovani musicisti e compositori, tra i quali Traditional Sound System, una formazione di giovani musicisti del Liceo Scientifico di Carpino, la cui ricerca musicale ha determinato una passione per la propria terra e la musica garganica come espressione della tradizione cui il territorio vive ed ha vissuto, Roberta Palumbo e Raffaele Bevilaqua che hanno cantato Matteo Salvatore, considerato ormai il simbolo delle nostra più intime radici culturali e popolari, i Cantori di Carpino stessi.
In apertura di serata è stato presentato un progetto di musicoterapia realizzato all’interno di una sezione della scuola materna di Carpino a cura di Antonio Marotta, giovane musicista – etnomusicologo, cantante, e costruttore di tamburi a cornice di Nola (Na), con alle spalle un solido percorso di formazione ed esperienze che hanno contribuito a far crescere in lui la passione per lo studio dell’antropologia culturale.
La serata è stata impreziosita da un reading letterario di poesie composte per l’occasione dai ragazzi del Liceo Scientifico di Carpino, parafrasando il concetto di terra e tradizione, e che hanno preso parte ai Laboratori di Comunità di tamburello e chitarra battente, strumenti principali della tradizione popolare del gargano, e dei quali la Dirigente scolastica Prof.ssa Maria Carmela Taronna ne ha esaltato l’autenticità e la passione, evidenziando che sono proprio questi ragazzi gli interlocutori ideali poiché sono loro le nuove generazioni a cui si cerca di impartire i concetti fondamentali come la conservazione delle tradizioni e la salvaguardia della propria terra.
E su questo tema che si è articolata la cerimonia di assegnazione del Premio “Cantori di Carpino” ai portatori di cultura che hanno operato e operano su un territorio nel quale, ha sostenuto l’Assessore alla cultura del Comune di Carpino Rocco Ruo, si stratificano valori, relazioni, esperienze e storie che lo rendono esclusivo in quanto unico contenitore della cultura della quale è portatrice la comunità che lo vive.
Partecipazione, scoperta e sorprese, viaggio nell’autenticità popolare tra cultura, tradizioni, e musica come chiave di lettura di un territorio: questi gli elementi messi in evidenza dal Sindaco Prof. Rocco Manzo allorquando ha raccontato l’esperienza toccante e straordinaria della cerimonia di assegnazione del Premio ad Eugenio Bennato presso il Liceo Scientifico: una grande festa animata da un dialogo spontaneo del grande musicista con gli studenti tra arrangiamenti ed invenzioni artistiche originalissime mandando letteralmente in delirio l’intera scuola sulle note del brano “Carpino Italia” divenuto ormai il segno tangibile di una testimonianza divenuta espressione viva ed attiva di valori irrinunciabili da trasmettere alle future generazioni.
Significativa la presenza del Consorzio delle Pro Loco del Gargano nella persona del Presidente Angelo Marino e Antonio Gisolfi, che hanno catturato la particolare attenzione del numeroso pubblico presente nel ribadire come questa identità collettiva non va dispersa e come si rende necessario ora più che mai gridare al mondo intero che questo territorio è ricco di storia, tradizioni e bellezze naturalistiche che vanno salvaguardate per poter trasmettere, come sta facendo Caprino con le nuove generazioni, questa speranza nel costruire un futuro migliore partendo da questi pilastri.
La cultura e le tradizioni rappresentano le fondamenta su cui costruire il futuro. L’esperienza vissuta al Premio “Cantori di Carpino” mi ha fatto toccare con mano, ancora una volta, l’inestimabile ricchezza culturale del Gargano che, seppur immateriale, può dare nutrimento non solo alle menti, ma può creare indotto economico-occupazionale. Dobbiamo imparare a trasformare il sapere nel saper fare. È straordinario constatare come la musica popolare accomuni giovani ed anziani permettendo la diffusione ed il tramandarsi di un così prezioso patrimonio. Stasera ho piacevolmente scoperto i “Traditonal Sound System”, le nuove leve dei Cantori di Carpino, i cui storici rappresentanti sono molto orgogliosi di questi talentuosi ragazzi. E’ stata questa la testimonianza del Presidente del Parco Nazionale del Gargano Avv. Stefano Pecorella al momento del riconoscimento speciale “Premio Cantori di Carpino” a Enzo del Vecchio, storico giornalista Rai che ha speso parte della sua lunga carriera nel raccontare gli aspetti culturali e meno conosciuti della nostra terra: una terra meravigliosa, i centri storici, la sacralità dei luoghi, le sorprendenti strade panoramiche lungo la costa, la natura selvaggia dell’affascinante entroterra tra Foresta Umbra e Parco Nazionale del Gargano.
A premiare il noto Regista cinematografico Maurizio Sciarra, Presidente della Fondazione Apulia Film Commission, è stato il Presidente dell’Associazione Carpino Folk Festival Mario Pasquale Di Viesti, il quale ha ricordato l’attività dell’Associazione sempre impegnata nell’azione di recupero, tutela e salvaguardia dell’immenso patrimonio musicale della terra garganica, non ultimo il concertone del 17 maggio al Parco della Musica a Roma della Montagna del Sole per il ventennale del Carpino Folk Festival. A ritirare il premio per conto del Regista Maurizio Sciarpa, Fabio Principe componente del CDA di Abulia Film Commission.
“Chi ruba donne” prodotto dalla Rai e dalla Fandango racconta la storia di tre vecchi cantori, e di come Eugenio Bennato li abbia scoperti e abbia deciso di suonare con loro.
E nel centro del film s’intreccia un’altra storia: quella di tre teenager di Carpino che sciolgono il loro gruppo di punk-rock per seguire i tre cantanti, attratti dalla forza pura della tarantella.
Eccoli imparare la vecchia canzone. Un giorno saranno i cantanti di Carpino. Senza pretese o intellettualismi, i tre ragazzi disoccupati hanno riscoperto il significato della tarantella, l’antico ritmo nato come una danza che guarisce attraverso l’estasi. “È più forte di qualsiasi altra cosa, ti ipnotizza, ti cura”, dicono loro. E nella spontaneità della serata non esitano I CANTORI DI Carpino a trascinare il pubblico in un circuito magico, primordiale.
A cura dei servizi culturali del Comune di Carpino: prolococarpino@tiscali.it
Info: 338/9024989 – Michele Simone Pro Loco Carpino