Sgomento e incredulità di fronte all’ennesimo gesto ignobile perpetrato da ignoti. Ad essere trafugati alcuni pastori e la natività del presepe artigianale allestito all’interno della parrocchia chiesa madre San Nicola di Mira di Rodi Garganico realizzato, come ormai da tradizione, dall’artista rodiano Rocco Michele Panella.
La costruzione è stata eseguita lavorando il legno d’ulivo creando in ogni pezzo paesaggi differenti, realizzando a mano ogni componente (mattoni, tegole ed altri oggetti in miniatura). La novità di quest’anno è che l’artista ha utilizzato per realizzare il presepe alcune macerie delle case crollate ad Amatrice. Le pietre sono state donate al Parroco don Michele Pio Cardone da una sua amica che viene in estate a trascorrere le vacanze a Rodi Garganico che purtroppo ha perso la sua casa, quella dei suoi genitori e dei suoi nonni nel terremoto che il 24 agosto 2016 ha devastato il Centro Italia.
“Un presepe per chiedere a Gesù Bambino il dono della speranza. Per chi è caduto. Per chi si sente sommerso. Per chi ha paura. Per chi semplicemente arranca giorno per giorno. Per chi sa dove andare e desidera arrivarci. Per chi non ha più una casa. Un presepe particolare per ricordare a noi che la vita e nella mani di Dio e per non dimenticare la tragedia dei terremotati del Centro Italia. Un presepe realizzato per non dimenticare le vite spezzate di chi non ce l’ha fatta a resistere al Terremoto” – si legge nel comunicato parrocchiale che informa della realizzazione dell’opera.
Ad accorgersi del furto è stato lo stesso autore dell’opera che ha dapprima notato la scomparsa di una decina di statuine raffiguranti i pastori e dopo qualche giorno anche delle statuine raffiguranti Gesù bambino, la Madonna e San Giuseppe. Tutti oggetti di poco valore economico ma di notevole valore artistico ed affettivo che si spera vengano recuperati o fatti ritrovare al più presto, per colmare il vuoto lasciato nella grotta di Betlemme e nel cuore dei fedeli.
ma che schifo….
Non c’è limite alla bassezza umana….
La vergogna non esitare in questa società di merda
Non esiste limite alla pazzia