Lucera: «Io, procuratore soppresso vi dico che è stato un errore»

“Questa è terra di mafia con la m maiuscola, la mafia di Sannicandro Garganico è più potente della ndrangheta di Lamezia Terme o della mafia di Sciacca”. E’ stato un intervento senza peli sulla lingua quello del capo della procura del tribunale di Lucera Domenico Seccia alla conferenza di servizi convocata dall’amministrazione comunale, dall’Ordine degli Avvocati e dal comitato per la difesa della legalità in Capitanata ed andata in scena ieri mattina, nella sala del centro diocesano di via Spagnoletti Zeuli. Obiettivo della conferenza di servizi: individuare una strada da percorrere per scongiurare la soppressione del tribunale di Lucera e della sezione distaccata di Rodi Garganico.

Dinanzi ad un sala gremita ed un parterre istituzionale con deputati, consiglieri regionali, provinciali e sindaci del circondario Seccia ha evidenziato tutto il suo dissenso. “Chi vi parla è un procuratore soppresso per un provvedimento legislativo che non capisco, segnato dalla vittoria dell’illogicità sulla logicità, dell’irrazionale sul razionale” ha evidenziato il procuratore capo che ha accusato il ministro di fare disinformazione con dati non veri e discordanti da quelli della relazione nata da un’ispezione ministeriale del marzo 2001 “Nel corso dell’audizione dinanzi alla commissione parlamentare vi è stata una totale disinformazione da parte del ministro. Dire che il tribunale di Lucera va chiuso perché è a venti km da quello di Foggia è un assurdo, il criterio della vicinanza fra tribunali non è neppure previsto e poi i tribunali di Chieti e di Pescara sono distanti 11 km e di esempi analoghi ve ne sono altri” ha spiegato Seccia che ha ricordato come fra il 2011 ed l 2012 vi siano stati 11 omicidi nel territorio del tribunale di Lucera, riconducibili a lotte fra associazioni criminali ed ha attaccato la relazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, citata dal ministero come giustificazione alla soppressione del tribunale, definendola “sgrammaticata ed asintetica”.

Le parole di Seccia sono risuonate dopo quelle non meno chiare del vescovo monsignor Domenico Cornacchia che ha rivendicato la necessità di non chiudere il tribunale di Lucera “Non è né un tribunalino, né un ramo secco e questo – ha sottolineato Cornacchia nell’intervento inaugurale della conferenza di servizi – lo dimostrano le testimonianze ed i dati che dicono che semmai il tribunale di Lucera può essere un esempio per altre realtà giudiziarie”. Durissimi con il ministro della Giustizia Paola Severino anche gli interventi del presidente del tribunale Giuseppe Pellegrino, del presidente dell’Ordine degli Avvocati Giuseppe Agnusdei e del presidente del comitato legalità Raffaele Preziuso. “Le dichiarazioni del ministro sono state demoralizzanti, il tribunale di Lucera è all’ottantesimo posto su 160 tribunali italiani, dovevano sopprimere 79 tribunali prima di sopprimere quello di Lucera, invece ne hanno soppressi 31 e fra questi c’è Lucera”.

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