#AlluvioneGargano: medaglia al Sottocapo che salvò 13 vite

antonio-tregliaAntonio Treglia, il sottocapo della Guardia Costiera in forza a Delemare Peschici, durante i terribili momenti vissuti dal Gargano a causa dell’alluvione che sconvolse il territorio nei primi giorni del settembre 2014 fu tra i primi soccorritori ad arrivare sul luogo del disastro, il primo a tuffarsi in mare per salvare alcune persone in balia della furia dell’acqua e del fango.

“Sono stato il primo ad arrivare in spiaggia, anche perchè i colleghi erano rimasti bloccati per le strade inaccessibili. Mi sono subito precipitato per salvare tre turisti che si trovavano sul tetto di una roulotte finita in mare e che stava prendendo il largo. Con l’aiuto di alcuni volontari li abbiamo tratti in salvo. Poi di corsa verso il lido orchidea dove altre 10 persone erano rimaste intrappolate all’interno di un orto che nel frattempo era diventato una possa di fango e detriti. Non vedendo arrivare i soccorsi, ho preso l’iniziativa e con l’aiuto del bagnino siamo riusciti a salvare questo gruppo di turisti. Una vera e propria odissea. Non ho mai avuto così tanta paura, ma nello stesso tempo ho sentito il dovere di intervenire per salvare tante vite umane. A pensarci ancora oggi mi lacrimano gli occhi” la dichiarazione che il Sottocapo Treglia rilasciò subito dopo quei terribili momenti.

Gesta eroiche che nel giorno della festa di Santa Barbara, protettrice dei marinai, sono valse al giovane Sottocapo la medaglia d’argento al merito di Marina, consegnatagli nel corso di una cerimonia ufficiale tenutasi presso la Capitaneria di porto di Manfredonia.

“Graduato in servizio presso la Delegazione di spiaggia di Peschici – si legge nella motivazione dell’onorificenza – in seguito agli eventi alluvionali che avevano provocato l’inondazione della zona della Marina, incurante del rischio, sfidava la corrente del flusso di acqua e fango, per trarre in salvo tredici persone altrimenti destinate ad annegare, dimostrando eccezionale abnegazione, generoso altruismo, mirabile coraggio e sereno sprezzo del pericolo. Chiaro esempio di professionalità, con il suo operato contribuiva ad accrescere il prestigio dell’istituzione e della Marineria Italiana”.

2 commenti

  1. Mario D

    Nel 1985 facevo il servizio militare di leva a Pavia. Dopo alcuni mesi arrivò un nuovo tenente di nome Treglia di cui non ho un bel ricordo. Per fortuna questo eroe di nome Treglia, come un file che viene sostituito in una memoria di un computer, mi cancella quel Treglia con uno di cui essere orgoglioso.

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