Digitale terrestre la misura è colma. I telespettatori sono stanchi di continuare ad essere vittime di un disservizio che, in ogni momento della giornata, non permette di vedere alcunchè. Insomma la televisione è come se non ci fosse. Una situazione che diventa sempre più esplosiva. Non sono pochi quelli che rimpiangono il vecchio analogico «alla luce di quello che accade da mesi». Ma perché a distanza di vari mesi dal passaggio i problemi permangono? È vero che i segnali di trasmissione sono bassi? Gli antennisti «giocano sporco»? Chi ha il dovere di controllare ha riscontrato anomalie? Queste le domande dei cittadini – contribuenti.
Chi ha, praticamente, quantificato la «rabbia dei pugliesi» è l’avvocato Franco Diciollo presidente dell’Istituto Pugliese per il Consumo (l’associazione dei consumatori che rappresenta tutte e 15 le associazioni dei consumatori accreditate sul territorio pugliese in forza di Legge Regionale). «Non potevo credere ai miei occhi quando ho letto tutte quelle segnalazioni. Ho temuto che la nostra mail si bloccasse – ha scritto Diciollo -. In sole 24 ore, dopo l’ospitalità ricevuta da La Gazzetta del Mezzogiorno al nostro appello, abbiamo ricevuto 276 segnalazioni certificate ed identificabili e soprattutto non anonime con un codice abbonato che “intende urlare” il diritto pagato e negato. Non temo di essere smentito se affermo che tutto questo legittima il diritto a pretendere di ricevere un segnale adeguato in quanto pagato».
«Continuate a scrivere in modo tale che nessuno possa pensare di coprirsi dietro l’anonimato. Certifichiamo la pretesa di ricevere un segnale di ricezione adeguato e la pretesa di essere seduti ai tavoli tecnici per conoscere i tempi di soluzione e le modalità come anche il diritto di monitorare e verificare il venir meno di un disservizio. Aspettiamo le vostre segnalazioni all’indirizzo Piazza Umberto I° n°40 a Bari o alla mail info@istitutopuglieseconsumo.it. È fondamentale che nelle segnalazioni per i disagi sia precisata la città, residenza, giorno ed ora e canale del disservizio e la durata informandoci sul codice di abbonamento Rai ed intestatario. valutate anche ogni più opportuna azione a tutela dei diritti degli utenti circostanziando le restituzioni di quote parti degli importi dei canoni riservandosi ogni altra più iniziativa ed ulteriori », ha concluso Diciollo.
Intanto non si conosce ancora se sarà o meno convocato da del ministro Passera il «tavolo » richiesto per ben volte dal presidente del Consiglio Onofrio Introna.
Giuseppe Dimiccoli per La Gazzetta del Mezzogiorno