San Nicola di Mira, a breve i lavori per la riapertura

Il 26 settembre 2018 chiudeva al pubblico la chiesa madre di San Nicola di Mira dopo che, su segnalazione del parroco, il personale dell’Ufficio Tecnico Comunale accertava che le strutture portati della copertura dell’edificio, costituite da una serie di correnti longitudinali e capriate in legno poggianti sui muri perimetrali, presentavano nel complesso un elevato stato di degrado.

Sin dal primo giorno l’impegno profuso da laici e religiosi per restituire la chiesa al culto dei fedeli non ha conosciuto sosta e i tempi sono ormai maturi affinché l’intero edificio ben presto torni agli splendori di un tempo. Domani infatti è atteso un sopralluogo dei tecnici incaricati dalla Curia Arcivescovile di Manfredonia, cui compete l’esecuzione dei lavori, per approfondire con ulteriori indagini l’attuale stato di conservazione dell’intera capriata in legno che sorregge il tetto e che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio vorrebbe interamente recuperata stante il suo valore storico. La rimozione di una parte del plafone per avere accesso alla capriata e i successivi rilievi tecnici potrebbero dunque essere il tassello che manca per il nulla osta della Soprintendenza e l’avvio della procedura ad evidenza pubblica con la quale le ditte abilitate per tali tipologie di interventi saranno chiamate a formulare la loro offerta per la messa in pristino dell’edificio e dell’annessa torre campanaria.

Imponente la mole di interventi di messa in sicurezza e restauro conservativo previsti: smantellamento e rifacimento del tetto con recupero dei coppi esistenti, rifacimento del tavolato con l’aggiunta del manto impermeabilizzante e isolante, recupero o in alternativa sostituzione della capriata in legno che resterà a vista a seguito della rimozione definitiva del plafone, rifacimento degli intonaci interni ed esterni, sostituzione degli infissi, realizzazione dell’impianto di riscaldamento mediante pannelli radianti ad infrarossi, rifacimento degli impianti elettrici, idrici, illuminanti, voce e sonori, recupero dei locali sacrestia con rifacimento degli interni e delle coperture, recupero della torre campanaria risalente al XII secolo con rifacimento degli interni e dell’impianto di elettrificazione delle campane. Lavori che si andrebbero ad aggiungere alla recente manutenzione dei locali adibiti a sacrestia e sostituzione degli arredi e dei banchi effettuati dall’infaticabile don Antonio De Padova che ha seguito dal principio l’intero iter burocratico e continua a farlo nonostante abbia da poco lasciato la guida delle due parrocchie cittadine per essere stato destinato ad altro incarico pastorale nella vicina Peschici.

La spesa totale prevista per l’intervento sfiora i 550mila euro, somma che verrà recuperata dai fondi dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica e destinati dalla Conferenza Episcopale Italiana all’edilizia di culto. A redigere il progetto, su incarico della Curia Arcivescovile di Manfredonia, l’architetto Silvio Sicuro di Vieste che interpellato al riguardo ha stimato in circa tre mesi il termine della fase propedeutica all’avvio del cantiere e in circa otto mesi il successivo termine per la conclusione dei lavori.

2 commenti

  1. Sono lieto che la chiesa sia in fase di aggiornamento e riapertura. I miei bisnonni e nonni si sono sposati lì. Mia nonna fu battezzata in chiesa nel 1900.

  2. Michele Raimo

    Come regalo per la riapertura fate tornare il prete che parlava con gli angeli!

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