Continua senza sosta la battaglia legale che vede schierati su due diversi fronti il Comune di Rodi Garganico e l’Impresa Pietro Cidonio, società concessionaria del porto turistico Marina di Rodi Garganico. Alla luce della recente sentenza emessa dal Consiglio di Stato con la quale è stata acclarata la possibilità per l’impresa romana di rinunciare alla concessione demaniale sulle aree portuali, il Comune di Rodi Garganico passa al contrattacco notificando alla controparte una richiesta risarcitoria per 9.415.672,22 euro che si riporta integralmente.
“Codesta Società è intimata all’immediato versamento delle somme di cui all’atto di precetto notificato in data 11/10/2016 (per complessivi € 212.150,50) e al decreto ingiuntivo notificato in data 17/1/2017 (per complessivi € 103.521,72) per un totale di € 315.672.22 oltre interessi nelle more maturati. È inoltre dovuta la somma di € 100.000, a titolo di corrispettivo per l’anno 2016.
Tali somme, per complessivi € 415.672,22. dovranno interamente essere versate entro e non oltre 5 giorni dalla presente: in caso contrario il Comune si vedrà costretto non solo ad attivare le forme esecuzione previste dall’ordinamento (pignoramento immobiliare, pignoramento presso terzi, ecc.) ma anche a valutare le iniziative volte ad acclarare lo stato di insolvenza ormai chiaramente manifestatosi.
Contestualmente, si significa che la sentenza del Consiglio di Stato n. 924/2017 ha sancito che la Cidonio ha diritto a rinunciare alla concessione demaniale in essere, ma anche che si deve escludere che la rinuncia resti priva di conseguenza sul piano economico – patrimoniale nei rapporti con il Comune.
Pertanto, per l’ipotesi in cui la Cidonio confermi la rinuncia alla concessione, considerato che tale rinuncia comporta ipso facto l’irreversibile inadempimento alle obbligazioni contrattuali, su incarico del Comune, si intima il pagamento delle seguenti somme:
- € 2.400.000 (duemilioniquattrocentontomila) a titolo di corrispettivo per l’Amministrazione previsto dall’art. 11 del contratto rep. n. 575 del 2007 per l’intera durata del contratto stesso (detratte le somme già versate e quelle dovute per gli anni 2013-2016 di cui sopra); l’abbandono della gestione comporta il versamento dell’intero corrispettivo per decadenza dal beneficio del termine;
- € 3.600.000 (tremilioniseicentomila) a titolo di restituzione del finanziamento erogato dal Comune;
- € 500.000 (importo allo stato prudenzialmente stimato), per l’attività di dragaggio necessaria a ripristinare la quota batimetrica di progetto che la Cidonio si era impegnata a rispettare; si rammenta in proposito che l’ordinanza in data 20/5/2016 del Tribunale di Foggia ha sancito non solo che non vi è alcun inadempimento al contratto da parte del Comune di Rodi ma anche che i costi di dragaggio gravano sulla Cidonio; in caso di abbandono della gestione, il Comune dovrà affidare a terzi la gestione ma dovrà ovviamente consegnare un porto navigabile, per cui tutti i costi necessari a ripristinare la navigabilità sono a carico della Cidonio;
- € 2.500.000,00 (duemilionicinquecentomila) a titolo di risarcimento degli ulteriori danni diretti e indiretti causati dall’abbandono della gestione del porto turistico prima della scadenza naturale del contratto; danni che comprendono i costi di ripristino della agibilità della struttura, i costi necessari per l’affidamento a terzi della struttura, i costi di vigilanza, i danni causati al Comune derivanti dalla mancata gestione anche a titolo di danni all’immagine.
In totale € 9.000.000 (novemilioni) salvi ulteriori danni maturati e maturandi che ci si riserva di quantificare nel prosieguo. L’importo allo stato complessivamente dovuto è dunque pari a € 9.415,672,22. Ci si riserva inoltre la escussione delle polizze prestate “a garanzia dell’adempimento di tutte le obbligazioni del contratto” (art. 14 contratto). Si significa inoltre che l’importo dovuto dovrà essere versato prima della riconsegna della struttura; l’incameramento della provvista finanziaria e la definizione dei rapporti con codesta società sono difatti condizioni indispensabili per poter affidare a terzi la gestione della struttura funzionale.
Infine, tutti i danni causati ai terzi acquirenti dei posti barca, posti auto e locali commerciali, anche per il mancato godimento dei diritti d’uso, dovranno essere risarciti esclusivamente da codesta Società.”
Sta diventando una farsa
…questo porto prima che di barche si riempirà di carta bollata per i prossimi vennt’anni…
…..campa cavallo!!! …se aspettate che la cidonio versi queste somme!!
intanto il favolistico e fantascientifico porto di Rodi stà diventando una palude ed una coltivazione naturale di cefali ed altre specie ittiche…..che peraltro non si possono pescare :-) ed i tanti posti di lavoro che si prospettavano all’epoca della costruzione del porto…(.che non ci sono mai stati) dove sono? e le altrettanto favolistiche prospettive economiche a vantaggio di Rodi? non ci ho fatto caso io o pure quelle sono rimaste sulla carta? od i miliardari proprietari delle favolose barche che avrebbero portato soldi a questa comunità? e la tanto decantata linea dei traghetti da e per la vicina Croazia dov’è? anzi manco più l’imbarco per le tremiti è possibile………
Povera Rodi…..da perla del gargano a …….omissis….. per decenza!!