Ischitella è il paese delle mille ricette di una cucina poverissima ma certamente gustosa. Il “Cavicione”, prodotto tipico Ischitellano, simile ad un “Calzone” è un piatto semplice e sostanzioso della nostra storia, della nostra terra e delle tradizioni religiose. In antichità il “Cavicione” era considerato una prelibatezza pasquale, poiché non contenendo carne o derivati, si poteva mangiare nella Settimana Santa, per rispondere alle ferree regole del digiuno quaresimale.
Il procedimento per arrivare a questo prodotto finale da forno è lungo e faticoso. Gli elementi che lo rendono unico sono le cipolle sponsali, olio novello, alici e uvetta sultanina, quest’ultimo ingrediente, inatteso, sul Gargano, ma che richiama le origini saracene di Ischitella. Questi poveri e semplici ingredienti vengono racchiusi con maestria, in una sottilissima sfoglia, frutto di un energico impasto di farina di grano duro, acqua tiepida, un pizzico di lievito di “Crescenza madre” ed olio, il tutto, lavorato a mano da robuste e pazienti braccia di vere e proprie artiste artigiane.
Il segreto dell’ottima riuscita del “Cavicione” non va ricercato tanto nella ricetta storica, ma piuttosto nella particolare tecnica di preparazione, sintesi di antichi insegnamenti tramandati da madre in figlia. Il “Cavicione”, come un frutto di stagione, va gustato soprattutto nel periodo pasquale. In questo periodo infatti, il paese si trasforma, l’odore del Cavicione dai forni invade l’aria e si diffonde. Anticamente, nel paese si poteva assistere a vere e proprie processioni di persone che con file di Cavicioni sulla “Tavola del pane” si dirigevano verso i forni per l’atto finale della cottura e da qui una volta sfornati, pronti per essere consegnati e distribuiti nelle case di amici, parenti e conoscenti, come segno di omaggio ed augurio della rinnovata tradizione Pasquale, grazie al rito gastronomico del “Cavicione”.
Attualmente, questo prodotto tipico è possibile trovarlo pronto in qualsiasi periodo dell’anno, per cui un grazie particolare va a tutti i fornai di Ischitella che con la loro sensibilità e disponibilità, consentono ancora il perpetrarsi di questa sana e gustosa tradizione a cui tutti gli Ischitellani residenti ed emigranti sono fieramente legati.
Giuseppe Di Stolfo
Buono!!!
Per favore non fatemi venire l’acquolina in bocca,sento gia il profumo ….delle cipolle….E del monaco ,e il cestino con l’uovo sopra (con la pasta delle ciambelle)xPasqua ?Vi ricordate….
madooooo’
Quanto è buono .settimana prossima faccio una scorpacciata. Addio dieta!!!!!
mmmhhhh..
Ci sono dati STORICI che testimoniano la maternità di Ischitella, a proposito del CAV’CIòN’? A Rodi si fa in un modo (per es., ci si mettono, oltre alle cipolle [SPUNZèL’], olive nere [UULìV’ NéR’], uvetta [PASS’L”] e acciughe [LìC’ SALèT’], a S.G.R. in altro modo [qualcuno mette le olive nere e le acciughe, qualche altro omette anche le olive nere], altrove in modi più o meno simili. La diffusione, comunque è territoriale; per tutto il Gargano si fa il CAV’CIòN’. A Rodi, durante la mia infanzia-adolescenza, si faceva la pizza con i ciccioli [SAFRìNG’L’/SFRìNZ’L’]: era, come il CAV’CIòN’, una pizza farcita con ciccioli e formaggio pecorino [con opzione per pepe e/o prezzemolo]. Possiamo dire che era rodiana? Non credo!
il cavicione come lo fanno ad Ischitella non lo fa nessun paese al mondo!!!!!!
…….d’ cav’ cion e d’ secc’…….
Mi fate venire la nostalgia ancora di più della mia amata Rodi!!!!
DICEVO IO CHE SEI DI RODI TI CONOSCO DA BAMBINA SIAMO PIU OMENA DEL..STES..ETàQUANDO ANDAVI A LASILO DALLE SUORE CIAO BUONA DOMENICA
Buono…x pasqua vado ad Ischitella e lo ordino
Ma questi noi li facciamo a Natale.Ma se vanno bene anche a Pasqua li faccio subito
Credo che lo facciano a pasqua, perche i cipollotti freschi escono in questa stagione
Ma, ad Ischitella, hanno il BREVETTO del CAV’CIòN’? Altrimenti, come fanno ad arrogarsi questo primato? Questa è una ricetta campagnola che non sappiamo a quando risale. Potrebbe anche non avere origini garganiche. Se, invece, è un prodotto tipico, locale, sì, ma non di propria origine, va bene. La PIZZA non l’hanno inventata i napoletani, ma la pizza di Napoli è ritenuta la migliore del mondo (a dire dei napoletani)! * Chissà se qualcuno si arroga il diritto di avere inventato la pizza farcita con i CICCIOLI (sfrìng’l’, o sfrìnz’l’, come detto da altri)! * Chi mi sa dire come si fa questa pizza? E qualcuno sa come si fa la pizza-sfoglia con il prezzemolo? Io lo so. vediamo chi altri lo sa!