Online gli stipendi di 190mila dirigenti

brunettaGli stipendi e i curricula vitae di circa 190.000 dirigenti della pubblica amministrazione saranno consultabili on line nei prossimi mesi insieme ai dati di assenze e presenze dei dipendenti: è l’effetto dell’operazione trasparenza «spontanea e non spontanea perchè questa volta stabilita dalla legge, la 69 del 18 giugno appena entrata in vigore», spiega il ministro dell’Innovazione e della pubblica amministrazione Renato Brunetta. Entro il mese di luglio, le amministrazioni pubblicheranno i dati sul proprio sito Internet; dati che dovranno essere costantemente aggiornati a cura delle amministrazioni stesse. La rilevazione su assenze e presenze avrà cadenza mensile e i dati saranno mandati al Dipartimento della funzione pubblica che ne curerà raccolta e monitoraggio. Per ora «restano fuori professori universitari e magistrati perchè non sono dirigenti – spiega il ministro – ma sto lavorando anche su questo».

I curricula saranno compilati sulla base di un modulo concordato con il garante per la Privacy: saranno disponibili tutti i dati professionali, ovviamente non quelli privati. E quindi: corsi di studi, lingue conosciute, specializzazioni, esperienze professionali precedenti e concorsi effettuati. E gli stipendi. Un’operazione che «non è di voyerismo ma che serve a valorizzare il patrimonio umano della Pubblica amministrazione. Si vedrà quanta gente brava c’è, saranno visibili anche i meno bravi che ne avranno uno stimolo a migliorarsi. Centonovantamila dirigenti avranno lo stimolo di 60 milioni di controllori». I dati saranno consultabili via via che le singole amministrazioni li raccoglieranno. Quelle che non ottemperassero all’obbligo incorreranno «in fulmini e saette. Per cominciare, finiranno alla berlina. Poi gli elenchi di chi non ha rispettato l’obbligo potranno essere inviati alla Corte dei Conti, ma stiamo anche studiando sanzioni specifiche». Dei 190.000 dirigenti, circa 3.800 appartengono al comparto dei ministeri, 15.000 a regioni ed enti locali, 137.000 al comparto Sanità, 10.000 al comparto scuola.

La lotta ai fannulloni del settore pubblico ha portato i suoi frutti: in un anno, da giugno 2008 a giugno 2009, i lavoratori dell’intera pubblica amministrazione hanno lavorato 14 milioni di giornate in più. È la stima del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, che oggi ha fatto il punto sull’operazione contro l’assenteismo lanciata un anno fa parlando di «un dato eclatante». In un anno inoltre il calo delle assenze per malattia medio è stato del 38% (ad esclusione dei comparti scuola, università e poubblica sicurezza).

Il ministro ha spiegato come a giugno 2009 rispetto allo stesso mese dell’anno scorso il calo è stato del 27,4%. Un’operazione che secondo Brunetta ha fatto sentire i suoi effetti anche nel «privato», dove tra il primo quadrimestre 2009 e lo stesso periodo dell’anno precedente si è registrata «una flessione delle assenze per malattia di circa il 18%». Per il ministro questo ha voluto dire in un settore ad esempio come la scuola «centinaia di migliaia di supplenze in meno che vuol dire centinai di migliaia di euro in meno». Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, l’indagine mensile indica una tendenza sulla contrazione delle assenze superiori ai 10 giorni che rispetto a giugno 2008 si riducono del 24,7%. Nella stessa direzione vanno anche i dati sulle assenze per altri motivi che sempre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, si riducono del 3,4%. Le più rilevanti riduzioni sono riferibili agli enti di previdenza (-43,7%) e alle amministrazioni provinciali (-37,5%). Tra i dati più significativi, da segnalare il calo del 90,4% per la provincia di Roma.

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