Per l’aeroporto di Foggia stavolta il pericolo viene da Bruxelles, da dove sarebbe partita una procedura d’infrazione contro l’Italia e la Regione Puglia per gli ingenti investimenti pubblici destinati al rafforzamento della rete degli scali pugliesi. Se confermata, l’iniziativa intrapresa dall’Unione Europea rischia di congelare le gare e l’esecuzione dei lavori avviate da Aeroporti di Puglia, compresa l’agognata procedura che riguarda l’allungamento a 2.000 metri della pista del “Gino Lisa” di Foggia.
La notizia aveva già messo a rumore, questa estate, l’Area Politiche per la mobilità e qualità urbana della Regione Puglia che inutilmente ha cercato di indurre tutti alla prudenza circa gli 81 milioni di euro con cui sono stati finanziati, nel 2011, dal CIPE lavori negli aeroporti di Bari, Brindisi e Foggia. Quelli che si occupano di trasporti e mobilità sono gli uffici regionali che hanno quotidianamente a che fare con gli euroburocrati e ne conoscono bene l’ipersuscettibilità che riguarda il trasporto aereo, il settore sui cui più spesso cala la mannaia dei guardiani della concorrenza. Si spiegherebbe così l’accelerazione improvvisa che AdP ha avuto nel mettere a gara i lavori per Bari e Brindisi a luglio, e Foggia lo scorso 3 ottobre, come se volesse mettere in sicurezza finanziamenti che sapeva a rischio.
Almeno per una volta nessuno potrà lamentarsi e accusare il governo regionale a bari di trascurare foggia.
NON AVEVO DUBBI: IL GINO LISA NON SI APRIRA’ MAI! SPERIAMO ALLORA IN AMENDOLA !
MA NOI ABBIAMO ORMAI DEI MINISTRI CHE NON CONTANOPIU’ UN CAZZO! NOI SIAMO COMANDATI DALL’ EUROPA!( TROIKA 666 )
Possibile ?
scommettiamo che dal gino lisa non si elevera’ nemmeno un moscerino?