Ieri mattina si sono simbolicamente dimessi (tecnicamente le dimissioni possono non essere confermate, come prevede la normativa, entro i successivi venti giorni) i sei sindaci del Gargano nord (Carpino, Ischitella, Rodi Garganico, Peschici, Vico del Gargano, Cagnano Varano, mancava quello di Sannicandro Garganico). Lo hanno fatto consegnando le fasce tricolori nelle mani del viceprefetto vicario Francesco Antonio Cappetta che li ricevuti in corso Garibaldi a Foggia, sede della prefettura. Come annunciato nel programma della mobilitazione, ieri mattina il corteo un gruppetto di trenta persone circa (una ventina di avvocati del comprensorio più i sei sindaci, presenti anche il consigliere regionale di Sel Peppino di Pumpo e l’onorevole Lello Di Gioia) – si è prima ritrovato a Piazza San Francesco del capoluogo dauno alle 10,15, da li ha poi proseguito per le vie del centro fino ad imboccare corso Garibaldi e far visita al rappresentante del governo.
Una volta saliti nel Palazzo, i sindaci hanno avuto una cordiale incontro con Cappetta e dopo aver consegnato le fasce si sono diretti al Tribunale di Foggia per avere un incontro con il presidente della struttura giudiziaria dottor Domenico De Facendis, affinché si faccia interlocutore della istanza presso il Ministero di Grazia e giustizia. Si sono aggiornati all’indomani; per cui oggi stamane è in programma un vertice a Foggia, cui parteciperanno tra l’altro il sindaco di Rodi Nicola Pinto, il rappresentante del comitato, il presidente dell’Ordine avvocati Agnusdei. Verrà sviscerata la eventualità di integrare l’istanza da presentare. Non troppo soddisfatti dell’esito dell’incontro, i sindaci già guardano a Roma, dove si recheranno al Ministero per un ulteriore sforzo.
Intanto nel frattempo hanno indetto un consiglio comunale allargato ai sette Comuni. Una seduta di auto convocazione permanente che si terrà a Rodi Garganico. E’ una corsa contro il tempo. Nel senso che l’attuazione del decreto è vicina. L’11 settembre verranno infatti portati via da Rodi i fascicoli delle 1400 cause pendenti. Entro il 13 settembre dovrebbe tra l’altro anche arrivare il decreto attuativo del Governo. L’obiettivo è far si che quel decreto possa contenere il salvataggio all’ultimo minuto del tribunale di Rodi. “Per legge, l’articolo 8 del decreto legislativo n.155 del 2012 consente al Tribunale di Rodi Garganico di restare operativo almeno fino allo smaltimento dei carichi pendenti” sostengono gli avvocati. Che reputano il provvedimento iniquo e che costringerà i cittadini dei sette Comuni a recarsi al Tribunale di Foggia, percorrendo 120 chilometri in un territorio disagiato.
ma togliamo il simbolicamente vaaaaaa!!! quest’anno si è percepito il declino… spazzatura ovunque… niente fuochi a ferragosto… attività per intrattenere i turisti zero… ma i Rodiani la vedono o no la differenza… ma per l’amor del cielo!