Il Sindaco continua a prendere in giro tutti, Prefetto di Foggia compreso, sulla questione dei rifiuti
Non sono bastate in questi ultimi anni tre deliberazioni di giunta, con cui l’amministrazione comunale ha manifestato la volontà di affidarsi ad una regolare gara d’appalto per la gestione dei rifiuti, rimanendo quel volere lettera morta; non è servita una deliberazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), che ha vietato gli affidamenti diretti del servizio con (ardite) ordinanze dei sindaci; non ha contato neanche la direttiva della Regione Puglia che ha confermato quello stesso divieto; neppure è bastata, da ultimo, la strigliata viva-voce del Prefetto a costringere il sindaco a cambiare rotta perché lui, dall’alto della sua strafottenza, ha preso per i fondelli tutti, ivi comprese tutte le autorità intervenute, e non è rientrato nei ranghi della legalità, calpestando il codice degli appalti pubblici.
La sibillina ordinanza d’urgenza, l’ultima, quella contrassegnata dal n.66 del 5 luglio 2015, pubblicata (proprio per la sua urgenza) soltanto un mese dopo, il 5 agosto appena scorso, all’albo pretorio on line del comune per sbollentare la calura del momento, testimonia la testardaggine di un politico che non è vocato alla castità, che è sempre agguerrito, intestardito, pronto a sfidare la legge, ad eluderla, a cimentarsi con l’esercizio abusato del potere, che non ama il pubblico contraddittorio al punto da vietarlo, un soggetto insomma che vanta nel suo palmarès insofferenza, indisponenza e strafottenza perché l’impunità del momento lo rende temerario e spavaldo.
Ed è un’ordinanza, l’ultima, che non aggiunge e non sottrae alcunché a quanto già il sindaco aveva deciso con la precedente n.53 del 30.6.2015; un atto che consente alla GIAL Plast di continuare a non svolgere tutti i servizi previsti dal contratto del 2006 scaduto; che le rende l’occasione di percepire con il nolo dei mezzi più di quanto non fosse corrisposto al precedente gestore; che non le impone di investire un centesimo di suo per migliorare la qualità del servizio in quasi due anni di trattativa diretta.
Una gestore che può vantare a proprio (dis)favore, insieme al sindaco committente, l’abbattimento a quasi zero dell’indice di raccolta differenziata sul territorio; che potrà svolgere il (dis)servizio per ordine del sindaco senza gara sino al prossimo 30 settembre, e così via, non si sa per quanto ancora, nonostante la dilagante sudiceria che ricopre strade, mezzi di trasporto e bidoni, coinvolti da un unico putrescente destino, di cui, però, non si deve dire per non offendere l’estate di chi lavora solo d’estate; di chi non paga la tassa rifiuti perché è esagerata o non gli compete per le sue venerate benefazioni; e soprattutto di chi non si offende al solo pensiero che l’ospite estivo potrebbe essere incazzato nero per aver scelto questo luogo e potrebbe così mai più ritornare.
E così l’affare va avanti; le proteste aumentano con il caldo; il Prefetto sbotta e poi gli passa; la Regione se ne sbatte; l’ARO FG/5 (autorità d’ambito) vivacchia e non avvia la gestione unica del servizio, ma ai sindaci che compongono l’assemblea consortile, tutto sommato, questo va bene; e così la situazione ristagna, traendone vantaggio solo chi osa piegare la legge al suo comando e dispensa urgenti ordinanze a tutela della salute e dell’igiene pubblica, che risultano compromesse, guarda caso, proprio dal disservizio di chi è stato chiamato da quasi due anni a questa parte a risolvere il problema, a rendere il servizio migliore, ad adeguarlo allo stato di necessità e d’urgenza da rimediare (…. Roma Capitale, docet!)
Ma a tutto c’è un limite, anche all’indecenza e all’irragionevolezza!
Aspettiamo, dunque, che questo stato di cose, impietoso per la legalità e irriguardoso per la buona amministrazione, cessi per volontà degli uomini (qui, il buon Dio è preferibile tenerlo da parte); aspettiamo quegli uomini che esercitano il loro diritto di opinione o di voto; aspettiamo anche quegli uomini che esercitano una pubblica funzione a presidio della legalità; ……. e quando l’acqua scorre abbondante è sempre bene aspettare in sicurezza, pazientemente!
Tino Petrosino
Luigi XIV° di Francia denominato ” Il Re Sole” era purtroppo famoso per le sue angherie a discapito del popolo. Le sue stravaganze e le assurde decisioni lo portarono nel baratro della pazzia, tant’è che soleva ripetere alla gente che si ribellava per le sue scellerate decisioni. ” LO STATO SONO IO” Oggi, a distanza di quasi 5 secoli la storia si ripete. Ma la leggenda narra che lo stesso scomparve misteriosamente mentre fosse seduto su una sedia di defecazione probabilmente inghiottito dal suo essere innaturale e immondo! Speriamo che la storia si ripeta davvero nella sua interezza! Dio salvi Rodi e la Regina!
Invochiamo la nostra Regina per compiere il miracolo e detronizzare il re Sole con la sua accozzaglia di bugiardi, cantanti stonati,insegnanti ed azzecca-garbugli…..