Gestione del porto chi subentrerà?

porto-rodi-garganicoDopo la rinuncia alla concessione demaniale da parte dell’impresa Cidonio, la Regione Puglia ha attivato il procedimento di incameramento opere 

E’ datato 20 luglio 2015 il procedimento di eventuale inca­meramento del porto turistico di Rodi, redatto dallo studio legale Matassa. A seguito della rinuncia o alla concessione demaniale ma­rittima da parte dell’impresa Cidonio, la Regione Puglia, infatti, ha attivato il procedimento fina­lizzato all’eventuale incamera­mento delle opere realizzate nella concessione.

Secondo il Comune di Rodi, am­ministrato e rappresentato dal sindaco Nicola Pinto, l’impresa Cidonio non può legittimamente rinunciare alla concessione de­maniale e comunque a seguito di tale rinuncia non potrebbe darsi luogo alla procedura di incamera­mento senza tener conto dei dirit­ti che vanta il Comune sull’opera portuale. Occorre difatti ram­mentare che le opere portuali sono state realizzate su finanziamento del Comune di Rodi e sono attualmente di proprietà del Co­mune come accertato con sen­tenza del Consiglio di Stato. L’in­frastruttura portuale è stata rea­lizzata mediante fondi pubblici, sia perché i proventi della gestio­ne costituiscono il corrispettivo a carico del Comune sia perché il mancato introito dei proventi del­la gestione nelle casse dell’ammi­nistrazione pubblica realizza l’onerosità finanziaria del con­tratto. Il Comune di Rodi ha finanziato la costruzione del porto turistico non solo mediante concessione della relativa gestione ma anche mediante un versamento pari a 4 milioni di euro e che a fronte di ta­le finanziamento, il contratto stipulato con la Cidonio prevedeva il pagamento di un corrispettivo annuale in proporzione ai pro­venti della gestione con un mini­mo garantito di 100mila euro.

Lo studio Matassa mette in fila diver­si punti fondamentali per l’amministrazione Pinto. Primo, il porto è di proprietà temporanea del Co­mune di Rodi che ha finanziato la sua costruzione, affidandola in gestione temporanea all’impresa Cidonio. Secondo, la rinuncia alla gestione temporanea e alla con­cessione demaniale da parte di Cidonio non fa venir meno la pro­prietà provvisoria delle opere por­tuali in campo al Comune di Rodi. Terzo: l’amministrazione statale non può determinarsi in ordine alla procedura di incameramento senza tener conto dei diritti e de­gli interessi del Comune di Rodi, sorti a seguito della originaria concessione. Quarto, chiunque subentri alla concessione dovrà farsi carico della gestione del por­to, dovendo assumere l’onere di versare le royalties previste dal contratto. Infine la Cidonio non può rinunciare legittimamente e liberamente alla gestione poiché è vincolata da un contratto di realizzazione di opera pubblica an­cora valido ed efficace.

Fonte: l’Attacco

4 commenti

  1. Nino Gervasio

    Ho letto tutto però mi chiedo dov’è la soluzione?

  2. Michele Montecalvo

    La soluzione e che sparisca prima cidonio e poi a presso amministrazione comunale se si può chiamare così ……

  3. Donato Petrosino

    … perché non chiederlo direttamente a chi aveva nel suo programma elettorale l’obiettivo di realizzare una diversa gestione del porto ed ha fatto di tutto per distruggerne l’esistenza?

  4. La soluzione é che venga uno sceicco da Dubai e dia nuova vita al nostro Porto, messo ko da questa disgraziata pseudo amministrazione nullafacente e poco pensante…

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