Ancora qualche settimana e Rodi Garganico perderà l’ennesimo servizio a favore della collettività ed in particolare delle fasce più deboli della popolazione. In questo caso a subire i maggiori disagi saranno gli ospiti che da anni sono accolti nella Casa Famiglia della Pia Unione Amici di Lourdes, l’associazione nata dall’iniziativa di Luigi Battaglini, che a Lourdes ne aveva avuto l’ispirazione e aveva saputo trasfondere in altri il proprio ardore. Una doccia fredda anche per i familiari che si sono visti recapitare la comunicazione con la quale la presidenza dell’ente di beneficenza li ha informati che, per improrogabili esigenze di ristrutturazione e riorganizzazione, la struttura di Rodi Garganico resterà chiusa per un periodo indeterminato e conseguentemente li ha invitati a trovare in tutta fretta una diversa sistemazione per i propri congiunti in vista della chiusura della Casa Famiglia, programmata già dal prossimo 1 Novembre 2016.
La struttura esistente in corso Ruggero Bonghi venne inaugurata l’11 giugno 1988 e da allora accoglie anziani e persone sole. Intitolata a Nostra Signora della Sollecitudine, la sua realizzazione fu resa possibile per la generosità della concittadina Silvia Cibelli, nata a Rodi Garganico il 26 agosto 1887, che rimasta sola e dopo una serie di vicissitudini fu accolta in tarda età da don Gennaro Palumbo, Presidente dell’U.A.L., nella Casa Famiglia “Nostra Signora di Lourdes” di Foggia. Qui, rimasta colpita dalla testimonianza di amore delle dame volontarie, trovò la sua serenità e maturò il progetto di fondare nella sua città di Rodi Garganico una Casa di accoglienza per gli anziani, che spesso rimanevano soli e senza alcuna assistenza. Diceva con fermezza donna Silvia: “Voglio che anche a Rodi sorga una Casa come quella di Foggia, in cui gli anziani siano assistiti con lo stesso amore che ho visto qui!”.
Per realizzare il suo progetto, in un primo momento la Cibelli contattò l’Amministrazione Comunale di Rodi Garganico alla quale voleva donare ogni suo bene pur di realizzare il suo sogno. L’ente locale, di fronte alle oggettive difficoltà derivanti dalla gestione di una casa di riposo, declinò tale invito adoperandosi a contattare don Gennaro Palumbo, verso il quale donna Silvia Cibelli successivamente si prodigò per donare tutti i suoi beni affinché fossero destinati allo scopo, certa che con l’aiuto del Signore, avrebbe esaudito il suo desiderio. Il Comune di Rodi Garganico, nel frattempo accettava da donna Silvia la donazione di tutti i libri della biblioteca del fratello Michele Cibelli, giudice di Corte d’Assise, ancora oggi gelosamente custoditi nella biblioteca civica di Rodi Garganico. Apprezzato il singolare gesto di grande carità verso gli anziani e le persone sole e interpretando il sentimento dell’intera popolazione, l’amministrazione comunale nel 2013 intitolò alla signorina Cibelli la via che dal corso Madonna della Libera porta alla Casa Famiglia da lei tanto desiderata e che per la cittadina ha fin da subito costituito motivo di grande orgoglio.
In quasi un trentennio di storia sono stati centinaia gli eventi spirituali e ludici che hanno coinvolto gli ospiti allo scopo di valorizzarne le attitudini e offrire loro l’amore, l’affetto e tutto il calore umano di cui li ha privati il destino. Come accade in ogni famiglia, negli anni non sono certo mancate le difficoltà, ma lo lo sguardo divino e lo spirito di sacrificio di tanti volontari hanno sempre fatto sì che si potesse continuare a guardare avanti nella speranza di un futuro più roseo. Il costante aggravarsi della situazione economica ha però costretto i vertici a prendere la drastica decisione della chiusura della Casa Famiglia e, nel giro di qualche settimana, mettere fine alla speranza di un destino diverso per i meno fortunati accolti nelle sue stanze. Una scelta che allo stato delle cose sembrerebbe irreversibile, soprattutto se l’intera comunità non riuscirà a mobilitarsi per dare la giusta importanza all’ennesimo duro colpo inferto all’offerta locale dei servizi destinati ai più bisognosi.
…se sento ancora parlare di progresso, mi indigno davvero!
Siamo (S)governati da (in) competenti…questa è l’unica evidente realtà!
Chiudetelo quel paese, chiudetelo e non fateci sapere più nulla, siamo stufi di sapere sempre di cose brutte che mortificano Rodi, caro Sciarra Marco scrivi qualcosa di positivo anche piccole cose ma scrivile, altrimenti mi vedrò costretto a cancellare tutti i post che parlano di Rodi.
Le cose positive vengono riportate al pari delle altre (vedi gli ultimi eventi in piazza e per Hallowen, l’operazione contro l’abbandono di rifiuti, solo per citare quelle dell’ultima settimana). Il fatto è che evidentemente quelle negative finiscono per attirare maggiormente l’attenzione. In ogni caso dipende da come si interpretano le notizie e questa, seppur nella sua totale drammaticità, dovrebbe essere più uno sprono a chi avrebbe il diritto / dovere di ribellarsi che non un tentativo di dipingere negativamente la situazione complessiva del paese
Mi chiedo perché il sig. Gianni Russo si ostina a leggere le notizie di rodi garganico. La obbliga qualcuno? Il gruppo è libero… Cosa crede che a noi rodiani o a chi ha cuore il paese faccia piacere leggere certe notizie? Le chiedo scusa se sono intervenuta ma non è la prima volta che leggo certi suoi commenti. Troppo comodo parlare da lontano e fare i maestrini. La realtà è ben altra.
Infatti, Marco, succede di leggere notizie negative nella generale indifferenza. Non mi riferivo a Rodi in particolare…sta succedendo ovunque: si chiude, ha chiuso, chiuderà …un ritornello che si ripete ovunque! Il caso di Rodi mi ha solo sollecitato a commentarlo.
E non ci sono iniziative serie per porre rimedio all’ avanzare del deserto!
Nel nostro caso, non posso che dire: peccato!
Peccato per i ricoverati; peccato per chi ci lavora; peccato per il paese!
Sig.ra Di Lella Maria Grazia, mi ostino perchè e il mio paese prima che suo, visto che ho qualche anno in più di Lei e sono nato li, facile parlare da lontano vero? che futuro avrei avuto visto in che condizioni siete messi, si va avanti per clientelismo in quel paese, lo conosco molto meglio di Lei quel paese, ma gli ultimi problemi ve li siete creati voi, non riuscite proprio a prendere le redini in mano e fare qualcosa voi giovani e poi perchè dovrei stare zitto per far contenta Lei, mi spiace ma quando c’è qualcosa che non va io parlo se le dà fastidio mi spiace per Lei, cordiali Saluti, Gianni Russo.
Sono sinceramente amareggiato da questa notizia, una struttura che rappresenta per Rodi e paesi limitrofi un sicuro punto di riferimento per famiglie ed anziani bisognosi di assistenza familiare e professionale. Mi auguro che i cittadini volenterosi e le istituzioni trovino una qualche soluzione per sostenere la casa famiglia che rappresenta un motivo di vanto per tutta la collettività rodiana.
…Rodi perde un pilastro della Solidarietà e dell’Accoglienza…
Marco sciarra quali sono I motivi che hanno portato a questa chiusura e chi e’ il responsabile di quests struttura I’ll comune o la rregione!!
Soldi
La struttura è gestita da un’associazione benefica privata e la decisione di chiuderla pare sia scaturita dal fatto che le uscite sono maggiori delle entrate