Italia Nostra denuncia rifacimento rete idrica Rodi – Peschici

italia-nostraUna denuncia alla Procura della Repubblica di Lucera del presidente dell’associazione “Italia nostra- Sezione Gargano”, Menuccia Fontana, in merito ai lavori di rifacimento della rete idrica Rodi Garganico-Peschici. La condotta viene eseguita – spiega il presidente – affiancandola a quella esistente in amianto, in difformità con il progetto presentato alle amministrazioni comunali di Rodi e Vico, che parla di sostituzione. Tutto questo – sottolinea Fontana – determina uno stato di pericolosità, una vera e propria bomba ecologica in quanto la pericolosità per la salute pubblica di una condotta in amianto inattiva, quindi soggetta a processo di essicazione, è più che provata. La preoccupazione è ancora maggiore considerato che si tratta di una zona agricola che sarebbe gravemente danneggiata.

Il presidente dell’associazione ambientalista ha informato i sindaci di Rodi, Nicola Pinto, e Vico, Pierino Amicarelli, che quanto si sta realizzando è «difforme da quello presentato che prevedeva la sostituzione dell’attuale condotta e non l’affiancamento di una nuova più grande». Vengono sollevate perplessità anche sulle modalità di esecuzione dei lavori di scasso che – denuncia il presidente Fontana – non sono eseguiti nel rispetto della zona paesaggistica di grande pregio, sottoposta a vincolo idrogeologico, in un territorio che ricade interamente nel Parco nazionale del Gargano. La zona è anche di grande pregio naturalistico (nell’oasi agrumaria del Gargano), il cui prodotto è Igp (Indicazione geografica protetta”. Di qui l’invito all’Acquedotto pugliese di procedere al controllo anche sui vecchi tubi ricoperti di amianto che pare siano stati inopportunamente sotterrati e non rimossi come impone la legge, raccomandazione che, evidentemente, è stata tenuta in scarsa considerazione.

Un altro dato che inchioda a precise responsabilità l’Acquedotto pugliese è la nota dell’ente parco, che ricorda di avere autorizzato la «sostituzione dell’attuale condotta idrica da posarsi che, però, dalla documentazione presentata non si evince che la condotta da sostituire fosse in cemento amianto ». Il direttore dell’ente parco, Luca Soldano, raccomandava pure di conferire a discarica autorizzata i materiali, compresi quelli costituenti la vecchia condotta in amianto. L’Acquedotto pugliese assicura che tutti i lavori sono eseguiti in «conformità alle autorizzazioni ottenute in merito ai vincoli esistenti sulle aree interessate dai lavori stessi». Per quanto riguarda la condotta in cemento amianto, attualmente in esercizio, non è stata rimossa in quanto «destinata a rimanere in esercizio a supporto e ad integrazione del flusso, in casi di emergenze, del realizzando acquedotto». A fare chiarezza su tutta la vicenda saranno ora i magistrati della Procura lucerina, chiamati direttamente in causa affinchè venga rimossa la condotta in amianto.

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