“Considerato l’interesse generale che rappresenta l’abbattimento del fabbricato Roccamare – ha dichiarato Carlo Fierro, presidente del WWF Foggia – è fondamentale che il Comune di Rodi Garganico risponda alla richiesta del Consiglio di Stato di ulteriori documenti e planimetrie con la massima trasparenza, accogliendo la richiesta di collaborazione dei cittadini confinanti. È anche auspicabile che in questa fase vi sia il coinvolgimento della Regione Puglia.”
Nessuna risposta invece, purtroppo, è venuta da parte dell’Amministrazione Comunale di Rodi alla richiesta dei cittadini confinanti di partecipare con propri tecnici di fiducia all’approfondimento istruttorio richiesto dal Consiglio di Stato.
Per il WWF tale atteggiamento di totale chiusura è inaccettabile e inquietante, sopratutto se relazionato a vari comportamenti a favore della costruzione messi in atto dal Comune di Rodi nel corso di questa assurda vicenda che si trascina ormai da 16 anni a dispetto di tutte le infervorate dichiarazioni dei politici locali a favore dell’ambiente.
Fra questi contegni, evidenzia il WWF, particolarmente sintomatico è quello relativo alla Determina n. 1060 del 29/01/2001 con la quale il direttore dell’Ufficio Tecnico di Rodi ing. Domenico Di Monte stabilì di non procedere all’annullamento della Concessione Edilizia n. 79 del 1997 rilasciata alla Società Roccamare, aprendo così la strada alla costruzione dell’edificio.
L’ing. Di Monte, evidenzia il WWF, prese però questa decisione ignorando alcuni interventi essenziali. Non gli venne, infatti, data alcuna comunicazione riguardo a una documentata contestazione del 04/01/2001 indirizzata al Comune di Rodi da parte degli avvocati Beltrami e Balducci contenente l’elencazione di numerose e gravi illegittimità della costruzione. Analogamente non venne informato di una richiesta del 24/01/2001 di chiarimenti in merito alla vicenda Roccamare indirizzata al sindaco Pinto da parte della Prefettura di Foggia.
Tanto è stato provato sia dalla deposizione come teste fatta dall’ing. Di Monte presso il Tribunale di Lucera (udienza del 10/02/2005) sia dalla nota comunale del 25/11/2003 a firma del sindaco d’Anelli, succeduto a Pinto, e controfirmata per benestare dallo stesso ing. Di Monte.
Se l’ing. Di Monte, osserva il WWF, fosse stato a conoscenza di tali essenziali documenti indubbiamente avrebbe preso altre decisioni sul fabbricato Roccamare. Il WWF evidenzia anche che il 23/11/1999 lo stesso ingegnere Di Monte era stato temporaneamente sostituito come direttore dell’Ufficio Tecnico dall’ing. Carlo Follieri, un professionista esterno al Comune con incarico a tempo determinato. L’ing. Follieri si occupò perciò anche dell’istruttoria relativa al contenzioso Roccamare fino al 30/11/2000 quando, nello stesso giorno in cui lascia l’incarico di direttore dell’Ufficio Tecnico, comunica alla Società Roccamare l’avvio di un “procedimento di autotutela” per l’annullamento della Concessione Edilizia per la sola illegittimità di 1/3 del vano scala (6 metri quadri), cosa che consentì successivamente alla società proprietaria di richiedere la sanatoria dell’immobile.
Per queste e altre circostanze, la preoccupazione su quale sarà la conclusione della vicenda Roccamare non è soltanto dei cittadini, del WWF e di altre associazioni ambientaliste ma anche del vice Presidente della Regione Puglia Angela Barbanente che ha dichiarato: “Non demolire quella costruzione costituirebbe davvero una sconfitta per chi tenta in Italia di difendere l’ambiente e di far rispettare le regole. Ho pertanto chiesto all’ufficio regionale amministrativo e contenzioso, lo stesso che ha sottoscritto la delibera di Giunta regionale 21 ottobre 2014, n. 2151 che finanzia la demolizione del manufatto, di valutare tutte le possibilità di coinvolgimento della Regione nel procedimento perché la valutazione della posizione dell’immobile sia effettuata in modo corretto e questa demolizione finalmente si effettui.”