Si moltiplicano le segnalazioni mentre crescono i rischi per la salute umana, di cani e cavalli, ma anche per i panorami spettacolari che ogni anno attirano nel Gargano milioni di turisti
Risale al 2011 il primo grido di allarme per la presenza di nidi del temibile insetto in vaste zone del Gargano, fenomeno che non conosce sosta e negli anni tende ad aggravarsi in assenza di misure adeguate, delle stagioni asciutte e del rialzo termico che anticipa l’uscita dei bruchi dai nidi. Le segnalazioni circa la proliferazione di nidi sugli alberi e la rilevante presenza di bruchi a terra si moltiplicano, con l’impressione diffusa che i dati ad oggi disponibili non delineino la situazione reale dell’infestazione.
La processionaria del pino va distrutta nei mesi invernali. È in questo periodo infatti che l’insetto si ripara nel nido che si è costruito, un grosso bozzolo biancastro facilmente visibile anche a distanza, diventando più vulnerabile. Il lepidottero defogliatore, Thaumatopoea pityocampa, compie una generazione all’anno attaccando tutte le aghifoglie (soprattutto Pinus nigra, Pinus sylvestris e cedri) con danni spesso irreparabili – nei casi peggiori la morte della pianta – e alla fine dell’inverno abbandona i nidi con tipiche “processioni” alla ricerca di cibo.
Le larve della processionaria del pino compaiono nella seconda metà di agosto, hanno abitudini gregarie e si spostano in gruppo, per alimentarsi a spese degli aghi. Costruiscono inizialmente nidi provvisori in cui si rifugiano nelle brutte giornate autunnali e successivamente nidi sericei compatti e bianchi, posti all’estremità dei rami più soleggiati, in cui si rifugiano per trascorrere l’inverno. Nelle giornate più calde dei mesi invernali le larve escono in processione e temporaneamente dal nido per nutrirsi a spese del fogliame. A fine inverno (febbraio-marzo) diventano più voraci, si nutrono più assiduamente e completano lo sviluppo. Le larve mature abbandonano i nidi da fine febbraio a maggio e scendono fino al suolo dove si interrano, per trasformarsi prima in crisalidi e poi in farfalle, le quali, deposte le uova a manicotto intorno agli aghi, durante l’estate, daranno origine alle nuove larve.
La lotta obbligatoria a questo insetto è a carico dei proprietari delle piante, ma è difficile credere che tutti i privati cittadini siano in grado di pagare e capaci di utilizzare strumenti costosi e complessi, come ad esempio le trappole ai feromoni. È quanto mai necessario quindi che le istituzioni diventino protagoniste principali nella lotta all’insetto, per scongiurare il rischio che si possa ripetere quanto già successo con il punteruolo rosso, che nel giro di poco tempo ha attaccato e distrutto la maggior parte delle palme presenti nel nostro territorio.
Un primo intervento in tal senso è stato deciso qualche giorno fa dal Parco Nazionale del Gargano che con un’ordinanza presidenziale ha stanziato i primi 30mila euro chiedendo ai diciotto comuni rientranti nell’area parco di trasmettere una relazione sullo stato delle aree interessate da attacchi di processionaria e gli interventi attuati. Relazioni che poi saranno inoltrate al Servizio Fitosanitario della Regione Puglia per le determinazioni di competenza. “Speriamo – ha commentato l’avv. Pecorella, Presidente dell’Ente Parco del Gargano – di non dover più vedere pinete colpite da questi insetti, come se fossero state bruciate dal fuoco, e macchiare quegli scorci di paesaggi e panorami tanto amati dai turisti, che rendono spettacolare il Gargano”.
Se capita di imbattersi nella processionaria del pino bisogna correre subito ai ripari ma anche effettuare una segnalazione al Comune, al Corpo Forestale della Stato o al consorzio agrario della zona. Dal 1998 un Decreto Ministeriale ha reso obbligatoria la lotta a questo insetto perché la sua pericolosità è alta, e non solo per le piante. Il nido della processionaria del pino si trova tipicamente tra i rami delle conifere (ma può colpire anche castagni, faggi, carpini, betulle e noccioli) di solito in punta, ed è popolato in gran numero dalle larve che lo costruiscono: bruchi pelosi lunghi 3-4 centimetri di color bruno rossiccio.
La processionaria è pericolosa per l’uomo quando viene a contatto con la pelle, in questo caso dà luogo a fastidiose dermatiti, ma molto di più in caso di inalazione perché i peli urticanti irritano le vie respiratorie. In caso di contatto bisogna lavarsi subito le mani con acqua calda e sapone (inutile l’ammoniaca) ma il prurito resta per alcuni giorni e le vescicole per un paio di settimane.
In caso di inalazione, ai primi sintomi (starnuti, tosse..) meglio andare dal medico o al pronto soccorso. Idem in caso di arrossamento degli occhi: se un pelo di processionaria si conficca nella cornea può essere necessario asportarlo chirurgicamente ma ne può anche derivare un’infezione grave al punto da causare la cecità. Il rischio è alto anche per gli animali, soprattutto cani e cavalli.
Mi piacerebbe tantissimo che venisse dichiarato l’uso di questo stanziamento di € 30.000.
… Anche l’anno scorso si era concluso in qualche modo, insabbiando la questione, con qualche intervento manuale e di facciata turistica (Per mezzo dell’ Arif Puglia), e manco quello su COPPA L’ARENA – SAN GIOVANNI ROTONDO, come l’ho filmata, così è rimasta! (https://www.youtube.com/watch?v=vwevek8FGiU)
Data l’estensione dell’infestazione su tutto il Gargano, La lotta microbiologica è l’unico metodo di intervento di sanatoria possibile con il Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk).
Dunque se 30.000 EURO sono intesi solo per comprare il farmaco per riempire i serbatoi dei CANADAIR, allora siamo finalmente sulla buona strada!
Altra Documentazione Personale Video:
https://www.youtube.com/watch?v=lI0vZ8fR8gc
https://www.youtube.com/watch?v=hf8oO-tGuCo
Discussione attuale:
https://www.facebook.com/sserlenga/posts/1259017330791549
Altre interazioni in corso..:
FoggiaTODAY > 20 gennaio 2016 09:11: Gargano, allarme processionaria. Il Parco salva le pinete http://www.foggiatoday.it/cronaca/allarme-processionaria-gargano.htm
……. Gargano, allarme processionaria. Il Parco salva le pinete
Allarme Processionaria, il Parco stanzia 30mila euro per salvare le pinete del Gargano
Il parco…..salvera nulla.
30.000 € sono gocie in deserta.
Btk servera poco….meglio Emamectine della Az. Syngenta
Ma per pecato non e permesso di usare in Italia