Rinviati a giudizio per abuso d’ufficio l’ex sindaco di Peschici Domenico Vecera e l’ex dirigente (a contratto) dell’ufficio tecnico comunale Francesco Delli Muti per fatti risalenti a tre anni fa e legati a un bando di gara perla vendita di beni immobili di proprietà comunale.
Lo ha deciso il gup del Tribunale di Foggia Antonio Buccaro, il processo inizierà il 3 aprile davanti alla sezione collegiale del Tribunale dauno. La Procura per due volte chiese l’archiviazione, cui si oppose l’avv. Michele Sodrio legale dell’imprenditore la cui denuncia diede il via alle indagini. L’avv. Gianluca Ursitti (per Vecera) e Giuliano Apruzzese (per Delli Muti) chiedevano il proscioglimento, rimarcando come la stessa procura avesse chiesto l’archiviazione: «siamo sicuri» dice l’avv. Ursitti «che la vicenda si chiarirà nel processo, sarà dimostrato la linearità di comportamento degli imputati».
Le indagini scattarono quando il legale rappresentante di una società che gestisce un complesso turistico in località «Manaccora» a Peschici, in seguito all’alienazione di alcuni beni immobili comunali ricadenti all’interno del complesso stesso, presentò una denuncia contro sindaco e dirigente ufficio tecnico di allora. Il pm chiese l’archiviazione, il legale dell’imprenditore si oppose, furono disposte nuove indagini dal gip cui seguì una nuova richiesta del pm con nuova opposizione dell’avv. Sodrio: il gip ordinò al pm l’imputazione coatta nei confronti dell’ex sindaco e del tecnico, cui è seguito ora il rinvio a giudizio.
Tutto nasce dalla vendita di alcuni mobili di proprietà comunale presenti all’interno di un noto complesso turistico di Peschici. Al bando di gara per la relativa alienazione, la partecipazione degli aspiranti acquirenti si rivelò alquanto striminzita. Infatti alla scadenza per la presentazione delle offerte, di buste al protocollo del Comune ne giunse solo una. Ovvero quella di un noto imprenditore turistico locale. Il quale si aggiudicò – e non poteva essere altrimenti, visto che, era l’unico partecipante – il lotto degli immobili comunali (centro commerciale, bar e negozi) messi in vendita. Successivamente però accade quello che ha fatto scattare l’iter giudiziario: la rateizzazione delle somme da pagare riconosciuta al neo acquirente dall’ex sindaco. Una modalità di pagamento non contemplata dal bando di gara.
Il Comune di Peschici valuterà, come parte offesa, la eventualità di costituirsi o meno parte civile nella udienza dibattimentale che si svolgerà ad aprile. Vecera, come si ricorderà, si insediò come sindaco nel maggio 2008 e terminò il suo mandato sindacale nella primavera del 2013. A dicembre 2010 rimase coinvolto (fu anche arrestato) nell’inchiesta «Clessidra» che decimò l’allora giunta del Comune di Peschici (in totale 23 arrestati tra ex assessori, ex consiglieri comunali, ex funzionari comunali e imprenditori; il processo è in corso) con l’accusa di aver preso parte a un’associazione per delinquere finalizzata alla spartizione degli appalti pubblici, alla corruzione e alla truffa ai danni del Comune di Peschici dal 2008 al 2010: si dichiara innocente.
Francesco Trotta per La Gazzetta del Mezzogiorno
PENSAVO RINVIATO A GIUDIZIO PER AVER CALPESTATO LA DIGNITA’ DI UN LAVORATORE..!!!!..
E’ proprio vero che la brava gente passa i guai e i veri delinquenti sono in circolazione!
LA MADONNA..!!!!!
Ma se prima di sputare fango e veleno si esaminasse la propria coscienza tutti ne guadagneremmo in verità; sapremmo se chi ci giudica è in grado di scagliare la prima pietra. Il Sindaco di Peschici, quello per intenderci oggi non in carica, ha dismesso un bene comunale con un ricavo di oltre 800 mila euro a fronte del nulla mai prodotto da quel cespite che mai è stato nella disponibilità effettiva del Comune. Vale la pena informarsi e non sparare cazzate al vento
Purtroppo è più facile infangare che elogiare!