Finora è andata bene, ma adesso che il caldo si farà più pressante e avremo una settimana a 40 gradi, diventa fondamentale il coordinamento del pronto intervento e la velocità di esecuzione. Già ieri abbiamo avuto un saggio di cosa significhi avere la provincia nella morsa dell’inferno meteo: roghi dappertutto nelle campagne e ai bordi delle strade, a causa del fumo è stato anche interrotto un tratto dell’A14.
Quest’anno però dovremo difenderci senza «Fire boss» a un tiro di schioppo dal «teatro» dei possibili incendi come avvenuto negli ultimi due anni. Intendiamoci: gli aerei antincendio sono sempre pronti a decollare, ma quest’anno non si levano più in volo dal Gino Lisa bensì dall’Arlotta di Grottaglie, 250 chilometri più a Sud, la base individuata dalla Regione per le sue maggiori capacità baricentriche rispetto a tutti gli altri (possibili) roghi di Puglia.
Lo impone la spending review che taglia i costi della pubblica amministrazione e obbliga a fare economia anche sulla prevenzione incendi. Il Gino Lisa, che fino a un anno fa gestiva tutto il traffico regionale (oggi è solo una postazione di servizio) resta attrezzato per le emergenze: «Grottaglie e Gino Lisa sono intercambiabili – spiega il capitano Luigi Anselmi, comandante del servizio antincendio – è vero che gli aerei sono posizionati a Grottaglie, ma è anche vero che in caso di incendi a Nord della Puglia gli aerei si levano in volo in pochi minuti e trovano nell’aeroporto foggiano tutto l’occorrente per intervenire nella massima efficienza».
I tagli alla spesa però hanno ridotto anche gli aerei – da 4 a 2 – e il periodo di intervento che un anno fa scattava dal 15 giugno mentre quest’anno dal 1 luglio (fino al 31 agosto). Salvo imprevisti e scherzi del meteo: ad esempio le previsioni di medio-lunga durata indicano un’estate torrida che si protrarrà fino a settembre-ottobre, quasi un’estate a scorrimento che ci farà pagare il clima più mite di cui abbiamo beneficiato in massima parte per il mese di luglio.