La Flc Cgil sostiene la mobilitazione degli studenti dell’11 ottobre per il diritto allo studio, per migliorare la scuola e l’università, per superare ogni barriera d’accesso al sapere. E’ quanto si apprende da una nota del sindacato di categoria, firmata dal segretario generale Mimmo Pantaleo. Il decreto legge “l’istruzione riparte” è solo il primo passo per invertire la tendenza dei tagli epocali al sistema della conoscenza e della privatizzazione dei saperi.
Le risorse rispetto agli obiettivi del decreto sono del tutto insufficienti ed è necessario un piano pluriennale d’investimenti su scuola, università, ricerca e afam che riporti la spesa d’istruzione del nostro Paese a livello della media europea. “Abbiamo presentato al Governo e alle forze politiche le nostre priorità – spiega il sindacato – e rivendichiamo l’immediata apertura di un ampio confronto pubblico che coinvolga sindacati, studenti, associazioni e le tante competenze che operano nei comparti della conoscenza”.
“Sosteniamo la necessità di una legge quadro nazionale sul diritto allo studio, l’introduzione di un reddito minimo e l’eliminazione del numero chiuso nelle università sostituendolo con meccanismi di orientamento e programmazione in itinere nei corsi di studio. Vogliamo essere protagonisti, insieme alle nuove generazioni, nel costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sull’uguaglianza e la democrazia che garantisca piena e buona occupazione e un welfare realmente universalistico”.
Il piano del lavoro della Cgil – in questo senso – “può essere una risposta efficace per eliminare disoccupazione e precarietà attraverso l’innalzamento dei livelli d’istruzione e una migliore qualità dell’offerta formativa riconquistando un rapporto socialmente riconosciuto tra conoscenza, lavoro e diritti di cittadinanza”.